Alla fine James Pallotta ha deciso di non partire. E’ stata in parte una scelta obbligata dagli affari ordinari di Boston e in parte un’idea di opportunità: se si fosse trovato a Roma la prossima settimana, in coincidenza con una seduta piuttosto delicata della conferenza dei servizi in Regione programmata per venerdì 24, sarebbe passato il messaggio mediatico di una tentata pressione sull’approvazione del progetto-stadio, su cui da Trigoria continuano a manifestare fiducia e ottimismo.
La sua Roma ha vinto 6 volte a fronte di 3 pareggi e 4 sconfitte. Sulla sua gestione certo pesa la sconfitta del 26 maggio 2013, cioè la finale di Coppa Italia, che avrebbe potuto cancellare un fastidioso “zero”: quello dei titoli vinti.
Pallotta è soddisfatto della crescita del club per immagine e appeal. Non si aspettava di essere così vicino alla qualificazione agli ottavi di Champions League in un girone che comprendeva Chelsea e Atletico. Ed è felice che la gente sia tornata allo stadio:ecco, un derby con 55.000 spettatori gli mancava. Però chiede una vittoria per rilanciarsi nell’alta classifica: vanno bene le accortezze di bilancio ma anche Pallotta comincia a sentire l’esigenza di vincere qualcosa.
fonte: Il Corriere dello Sport