Questo Dzeko qui, anche in un periodo per nulla prolifico, è sempre stato dentro la Roma, cruciale con il suo primo pressing, le sponde, le aperture, i passaggi filtranti. Almeno fino a Madrid, quando per la prima volta è parso a tratti incapace di mettere il suo timbro sulle azioni offensive della Roma.
Facile deduzione: Dzeko è stanco, è il giocatore di movimento che ha giocato più minuti nella Roma, 1510 per la precisione. Vero, ma non verissimo. Tenendo in secondo piano il minutaggio forse è più giusto ragionare su un altro tipo di stanchezza, quella mentale. Che il gioco di Di Francesco richieda un grande impegno ai suoi tre attaccanti è un dato di fatto, lo spiegò lo stesso allenatore nel giorno della sua presentazione ufficiale. Ecco: a Dzeko è mancata fin qui la possibilità di staccare la spina, di dimenticare per un giorno il pressing da portare fino al portiere avversario, di concedersi una pausa a favore dello Schick di turno.
fonte: La Gazzetta dello Sport