(E. Menghi) La grandezza della Roma si misura in Europa. Smaltita la sbornia da derby, è tempo di fare la storia: Di Francesco può firmare una pagina che in pochi hanno avuto l’onore, e la bravura, di scrivere. Dalla nascita della Champions League ad oggi, solo due volte i giallorossi si sono qualificati agli ottavi con un turno d’anticipo. È successo nella prima edizione assoluta, era il 2001-02, e la squadra di Capello con 8 punti alla quinta giornata si guadagnava il prestigioso pass a braccetto col Real Madrid, grazie al contemporaneo 5-1 del Lokomotiv Mosca all’Anderlecht. Allora si accedeva però ad un altro gruppo prima della fase ad eliminazione diretta e la Roma non riuscì a superarlo: furono decisivi gli scontri diretti con il Liverpool. A distanza di 6 anni, nella stagione 2007-08, fa il bis: nel Gruppo F domina lo United con 16 punti, il gruppo di Spalletti passa come secondo a 11 e lo fa in anticipo con il poker di Kiev, per poi chiudere in bellezza pareggiando con la capolista. Agli ottavi pesca il Real Madrid e riesce nell’impresa, ma ai quarti (ri)trova il Manchester futuro campione.
Di Francesco ha la possibilità di entrare a far parte di un vanto di nicchia, e per farlo gli basterebbe pareggiare a Madrid domani. Con 8 punti raccolti in appena 4 giornate, ha già il miglior parziale della storia romanista in Champions e può andare di record in record. In realtà la Roma, oltre al segno X al Wanda Metropolitano, ha altri tre modi per avere la certezza della qualificazione: pareggio del Chelsea a Baku, vittoria in casa col Qarabag all’ultimo turno, mancato successo dell’Atletico a Londra. Addirittura i giallorossi potrebbero essere virtualmente già agli ottavi prima di scendere in campo a Madrid, se si verificasse il primo caso, ovvero il pari esterno dei Blues, che giocano alle 18 per via delle fredde temperature dell’Azerbaigian. E potrebbero pure ricambiare il «favore», regalando il pass a Conte, con un pareggio o una vittoria contro i Colchoneros. Ma Dzeko e compagni possono fare molto di più, il destino è nei loro piedi per quanto riguarda un traguardo più unico che raro, il primo posto nel girone: nel 2008-09 la classifica finale recitava Roma 12 punti, Chelsea 11. Unico precedente. Primato e qualificazione arrivarono all’ultima sfida col 2-0 al Bordeaux.
La storia si può ripetere, persino un turno prima della fine e questo sì, sarebbe un record tutto di Eusebio. I Blues dovrebbero pareggiare o perdere col Qarabag e alla Roma non resterebbe che vincere in Spagna. Uno scenario contro pronostico, difficilissimo, ma i giallorossi quest’anno non hanno fatto altro che stupire, soprattutto in Europa, e tutto è possibile. Il più grande vantaggio di accomodarsi in vetta l’urna «comoda» al sorteggio per gli ottavi: al momento le seconde, quindi potenziali avversarie, sono Basilea, Bayern Monaco, Siviglia, Shakhtar, Porto e Real Madrid, e si eviterebbero Manchester United e City, PSG, Tottenham, Besiktas, Liverpool e Barcellona. «Vogliamo qualificarci il prima possibile e magari arrivare primi nel girone», è l’augurio di Nainggolan. Il diesse Monchi va sul concreto: «Non dovremo avere paura di essere ambiziosi, vogliamo realizzare il sogno dei nostri tifosi: vincere». Con una serie di sfortunate combinazioni si potrebbe piuttosto verificare l’incubo più grande: la qualificazione può ancora sfumare, anche se sarebbe uno scenario clamoroso. Questa Roma, che in Italia è abituata a sedersi al tavolo delle grandi, pure se le manca poi lo scatto vincente, ha voglia di fare la differenza in Champions, cancellare le brutte figure del passato e prendere la laurea europea.