Eliminati e umiliati. E il giorno dopo fa ancora più male, oltre a suonare veramente strano: l’Italia è fuori dal campionato del mondo di calcio. Non accadeva dal 1958, una vita fa. Catastrofe sportiva e grossa delusione per chi, anche solo per abitudine, non avrebbe mai rinunciato alle note dell’inno di Mameli durante l’estate del mondiale. E brutta botta anche per i “giallorossazzurri” che sognavano Russia 2018: De Rossi, all’ultimo atto con la nazionale; El Shaarawy e Florenzi, comunque due punti fermi del prossimo ciclo (guidato non si sa bene da chi) e infine Emerson Palmieri e Lorenzo Pellegrini, quest’ultimo lasciato misteriosamente a casa da Giampiero Ventura in occasione del doppio disastroso confronto con la Svezia.
Varcando i cancelli di Trigoria, i nostri potranno farsi coraggio. Non solo gli italiani hanno steccato l’appuntamento col pass per Russia 2018. Mal comune, mezzo gaudio: stessa sorte è toccata agli olandesi Karsdorp e Strootman, alla Grecia di Manolas, alla Bosnia di Dzeko, alla Turchia di Cengiz Under, alla Repubblica Ceca di Patrik Schick e alla Romania di Bogdan Lobont. Tutti a casa. E verranno verosimilmente tagliati fuori i romanisti che, per motivi tecnici, non fanno parte delle rispettive selezioni: i brasiliani Bruno Peres, Castan, Juan Jesus e Gerson oltre al nigeriano Nura e ai francesi Gonalons e Defrel. Dunque, al mondiale, quali e quanti saranno i giallorossi presenti?
I tre praticamente certi di andare, infortuni permettendo, sono Alisson Becker, titolarissimo della Seleçao; Hector Moreno, punto fermo assoluto del Messico ormai da anni; e Aleksandar Kolarov, che dopo molti passaggi a vuoto è riuscito, assieme ai suoi compagni, a riportare la Serbia a giocarsi un grande torneo. Ha buone chance di andare, da terzo portiere, Skorupski con la Polonia. Solo lo scarsissimo (diciamo anche inesistente) minutaggio con la Roma potrebbe ostacolarlo, ma al momento il ct Nawalka lo considera il vice ideale di Fabianski e Szczesny, col vecchio Boruc che ha appena dato l’addio alla selezione. Restano in dubbio i due argentini, Fazio e Perotti, richiamati recentemente da Jorge Sampaoli, e soprattutto Nainggolan, “nemicoamico” del ct del Belgio Roberto Martinez. In ogni caso, pur senza Italia, tra 7 mesi avremo qualcosa e soprattutto qualcuno per cui fare il tifo.
Alessio Nardo