(T. Maggi) – La Var è croce e delizia. Può scatenare la festa dei tifosi con una decisione a favore o, al contrario, spegnere all’improvviso l’entusiasmo di un intero stadio. È successo ieri pomeriggio alla Roma, che si è vista togliere un gol dal sistema di supporto arbitrale – e confermare l’annullamento di un altro – nel deludente pareggio interno con il Sassuolo. Se nell’ultima partita all’Olimpico con il Cagliari la Var aveva regalato alla squadra di Di Francesco tre punti insperati convalidando il gol di Fazio in pieno recupero, questa volta è servita per cancellare giustamente le reti di Dzeko e Florenzi, entrambe effettivamente irregolari. Nel primo episodio è stata decisiva la chiamata in campo dell’assistente, confermata poi dalla tecnologia a bordo campo: il piede di Dzeko è davanti l’ultimo difensore del Sassuolo. Ma è l’intervento sul gol dell’esterno di Vitinia ad aver sollevato le proteste più veementi dei giallorossi: la posizione di Florenzi è regolare ma è quella di Under, ritenuta attiva per aver ostacolato Missiroli nel difendere, ad essere chiaramente in offside. Orsato, dopo aver visionato il video, ha deciso di annullare la rete del numero 24 che aveva appena concluso una lunga esultanza sotto la Curva Sud. Il fischietto di Schio quest’anno non porta fortuna: è lo stesso che alla seconda giornata in Roma-Inter era addetto al Var e non segnalò il netto rigore a Doveri per fallo di Skriniar su Perotti . C’è un dettaglio di ieri che non è andato giù ai giocatori e che ha scatenato la loro protesta nei confronti della terna arbitrale a fine partita: 4 minuti di recupero, troppo pochi considerando le 5 sostituzioni effettuate nella ripresa e i due stop per il Var.
Fonte: il tempo