A dieci minuti dal termine poteva riscaldare la serata sua e dei 35mila dell’Olimpico. Era l’uomo più atteso, Patrik Schick, che nella mezzora scarsa in cui è sceso in campo, ha provato a convincere tutti, in primis se stesso, che il periodo buio è davvero alle spalle.
Dopo gli ultimi minuti a Genova, anche ieri Schick ha messo in campo quel piede sinistro delicato da cui i tifosi si aspettano tanto – e per cui la Roma ha speso oltre 40 milioni -, ha provato a fare qualche giocata buona per gli applausi e c’è anche riuscito, salvo poi fare cose più semplici quando i difensori della Spal hanno iniziato ad entrare duro. I romanisti – scrive la Gazzetta dello Sport – adesso sono in attesa di gol e giocate, le aspettano con continuità, ma è lo stesso Patrik che non vede l’ora.
Anche Emerson è tornato in campo per la prima volta dal 28 maggio, giorno in cui si è rotto il crociato. Sei mesi dopo, emozionato, è tornato a calcare il prato dell’Olimpico. In Champions non ci sarà perché non è in lista, appuntamento a domenica prossima contro il Chievo, magari non per l’esordio da titolare ma per dare di nuovo un po’ di riposo a Kolarov.