«Totti potrebbe essere un ottimo ambasciatore del club in giro per il mondo». Parole di Pallotta che non entusiasmarono più di tanto il numero 10: il gagliardetto no, quante volte s’è sentita questa frase, quante volte Totti ha allontanato ufficialmente e ufficiosamente l’idea di essere solo un uomo immagine. Ma poi passano le settimane e i mesi e ti accorgi i due ruoli possono convivere.
Da agosto a dicembre fanno cinque mesi in cui l’ex capitano è stato due volte ai sorteggi di Champions League, una a Dubai a ritirare il Globe Soccer Award, un’altra a Tbilisi per un match di beneficenza organizzato da Kaladze – scrive la Gazzetta dello Sport -, un’altra ancora a Riyad invitato da un emiro che voleva festeggiare la qualificazione dell’Arabia Saudita ai Mondiali. Ambasciatore che non porta (più) pena.