(B. Saccà) Prima di decollare verso Roma nel cuore della notte con il charter, Eusebio Di Francesco si rigira nella mente il pensiero di una partita che mai avrebbe voluto e dovuto perdere. Non gli è piaciuta, la squadra, all’Allianz Stadium contro la Juventus di Max Allegri. «No, la Roma non mi è piaciuta nell’interpretazione iniziale», racconta. «Ma poi abbiamo dimostrato di creare occasioni pericolose anche in attacco. Siamo poco cinici e cattivi contro una squadra che concede poco a tutti». Si direbbe quasi, dunque, che il problema sia solo intrecciato alla sfortuna. Possibile? «Non voglio parlare di sfortuna, sono cinque partite in cui parliamo di situazioni che non ci fanno bene, questo non ci deve ridimensionare ma ci deve dare consapevolezza di poter giocare con squadre fisiche».
L’ICONA Certo, l’icona della serata è racchiusa in quell’errore mostruoso di Schick. Solo, davanti a Szczesny, a un soffio dalla gloria del pareggio. È logico che ogni colpa non si possa gettare su Schick, perché se la Roma è rotolata al 90′ in debito di un gol significa che le responsabilità vanno spalmate sull’intera squadra. Però non è sbagliato immaginare che proprio a riequilibrare partite del genere servano i veri campioni. «Gli errori vanno migliorati, ma non gliela farò rivedere a Schick. Vieni a Torino a giocare una partita determinante, sono altri gli errori da migliorare», spiega Di Francesco, che d’altronde giustamente vuole proteggere il ceco dai litri di critiche che da ieri sera gli piovono addosso.
IL DUBBIO Ma, allora, cosa manca alla Roma per non perdere a Torino? «Si vede che deve convincere i ragazzi che si può fare risultare qui. Abbiamo fatto meglio nell’ultima mezz’ora. In avvio siamo stati poco aggressivi e la Juve aveva qualcosina in più. Abbiamo accorciato poco nella metà campo avversaria, si può essere più cattivi dall’inizio. Nel finale avremmo meritato il pareggio». Poi, ecco, Dzeko non è più…Dzeko. E non è una follia dedurre che abbia bisogno di riposo. «Sono valutazioni che devo fare. Allegri ha più scelta. Io ho avuto Schick da meno tempo ma sono felice della sua disponibilità. L’aspetto psicologico è importante, sto lavorando per far tornare Dzeko al livello di gol che ha nel dna. E fosse entrata l’occasione della traversa di Florenzi ora staremmo parlando di un’altra gara», chiude Eusebio.
PAROLA DI DS Infine a raccontare le proprie sensazioni è Monchi, il ds giallorosso. «Questa sera (ieri, ndi) la Roma è stata sempre in partita, prendiamoci quanto abbiamo fatto di buono». Poi una pausa. E le parole volano subito in avanti, ad acciuffare il futuro. «Non credo che le soluzioni debbano arrivare da fuori, ma da dentro la squadra». Come si può risolvere il problema del gol? «L’unica strada che conosco è il lavoro, dobbiamo continuare a lavorare in allenamento. Abbiamo avuto tante occasioni da gol e non le abbiamo concretizzate. Credo che sarebbe peggio non creare nulla, però». Bilancio su questa prima metà stagione? «Ritengo che ci sono tante cose buone che abbiamo fatto, ma resta da migliorare qualcosa. Il bilancio non può essere al 100% positivo perché vogliamo stare il più in alto possibile. Ma credo ci siano più cose positive che negative»