La Juventus ha giocatori più forti o c’è sudditanza?
“Loro sono fortissimi, se vincono da 6 anni di seguito significa che sono più forti. Basti pensare ai nomi che avevano in panchina, non che i nostri siano scarsi, ma si capisce che hanno una rosa importantissima. Noi abbiamo fatto la nostra partita, meno nel primo tempo ma molto meglio nella ripresa. Ci sta di soffrire la Juve, credo che il pareggio non sarebbe stato assurdo o rubato. Poteva portarci a vedere questo inizio di anno in maniera diversa”
Ferocia della Juventus?
“Sì, perché poi Benatia è quello che passa la palla a Schick all’ultimo minuto e sembra arrendevole in quel caso. O la mia stessa palla che arriva a Florenzi…solo che queste occasioni non le abbiamo sfruttate, per sfortuna e bravura dell’avverario. Può essere giusta quell’immagine ma farne un discorso di squadra è sbagliato. Siamo andati abbastanza bene a prenderli, così l’avevamo preparata. Poi con la loro qualità è normale possa essere più diffiicle”
Gruppo maturo per iniziare a vincere?
“Me l’ha insegnato Conte, è una parola di cui si abusa spesso. Si vince con l’allenamento, si vince fuori dal campo…non si possono basare le ambizioni di una squadra su una partita sola”
Una qualità che ha aggiunto Di Francesco?
“Potrei parlare semplicemente dei punti, lo scorso anno avevamo un allenatore magnifico e fatto un campionato strepitoso, guardando la classifica con quel maledetto recupero potremmo avere addirittura più punti e basterebbe questo per zittire tutti. Poi abbiamo un’impronta precisa, andiamo a prendere alti sia la Juventus che il Sassuolo”
Difficoltà ad andare in gol
“E’ un discorso di squadra, di episodi, di supporto ai giocatori offensivi, anche un pizzico di fortuna o stanchezza che può arrivare verso la fase finale dell’anno. Non vedo un problema grave, creiamo un pochino di meno, non possiamo attaccarci solo alla fortuna ma non vedo una situazione preoccupante”
Ci aiuti a capire Dzeko
“E’ un campione assoluto, anche quando non fa gol aiuta la squadra in un modo incredibile. Lui è tra i più forti al mondo, il fatto che la squadra stia segnando e producendo di meno non lo aiuta, ha bisogno di presenza in area, di manovra, di palloni che arrivano dentro. Secondo me sta facendo un’ottima stagione”
Meglio Juve o Napoli?
“Sono due anni che dico che il Napoli è la squadra più accreditata per vincere, però dobbiamo per forza ripartire dalla Juventus favorita. Poi il Napoli e dietro noi. Nulla è deciso, dobbiamo essere calmi anche noi quando vinciamo due partite di seguito a fare proclami. Non hai citato l’Inter ma due settimane fa avresti messo l’Inter prima del Napoli magari…”
Nazionale: sono usciti molti spifferi dopo Italia-Svezia…
“Anche sul fatto che mi sia rifiutato di entrare si era parlato, è uno scambio che succede 100 volte tra giocatori e preparatore, poi mi sono andato subito a scaldare. Uno scollamento? C’è stato un momento di grossa tensione, c’è stato qualcosa che non dovrebbe mai uscire dagli spogliatoi…delle cose che succedono lì non mi piace parlarne. C’era grosso nervosismo, pensavamo di uscirne fuori e invece non ci siamo riusciti. Se penso di non giocarmi il Mondiale questa estate perché c’è stata una riunione un po’ turbolenta parto dal presupposto sbagliato, potevo far meglio in campo”
Profilo giusto per il presidente federale?
“Penso che Damiano Tommasi sia una persona che dà sempre un’immagine diversa, con lui vai sul sicuro. Non mi è piaciuto neanche gettare tutta la croce addosso a Tavecchio, non mi ha fatto impazzire come si è inserito ma poi negli anni ha fatto il dirigente e non poteva fare i miracoli. Ne ha fatti nella prima gestione e poi bisogna dividersi i demeriti per quello che è successo dopo. Bisogna essere coerenti quando si parla di persone o progetti”
Totti dirigente?
“Mi piaceva più calciatore perché mi faceva vincere le partite. Si sta ambientando bene anche perché ha un ottimo rapporto con Monchi, invece ha trovato il suo posto ideale”
Auguri al Var o a Lapadula?
“Penso che non è ancora perfetto il Var ma negli anni ci darà grosse soddisfazioni e tranquillità in campo sull’accettare le situazioni. Nel football americano è una cosa normale e riconosciuta, va in automatico e neanche se ne parla. Ci vorrà un po’ di tempo però leverà quasi tutti i dubbi in Italia”.
Fonte: Sky Sport