Da queste parti lo Strootman vero non si vede più da un po’. E non è neppure giusto far risalire paragoni antipatici con il giocatore pre-infortunio. Il centrocampista che Di Francesco non ha mai avuto è quello che invece s’è goduto Spalletti la scorsa stagione. È quello il Kevin che ora manca alla Roma, che a maggio spinse la società a rinnovargli fino al 2022 il contratto.
Lo Strootman di oggi gioca meno e meno bene rispetto alle prime 17 giornate disputate (tante ne vanno prese in considerazione, avendo la Roma un match da recuperare) dello scorso campionato: 1.018 minuti con DiFra, 1.249 con Spalletti. Un anno fa, per dire, vinceva 2 contrasti a partita, ora siamo a quota 0,86. E ancora: 2 palloni intercettati di media a partita, oggi diventati 0.43, meno di un quarto. Strootman è persino un centrocampista meno pericoloso: con Spalletti creava 1,07 occasioni a match, con DiFra 0,57.
A Torino, pur senza brillare ma con il solo ingresso in campo, Pellegrini ha regalato vivacità e dinamismo alla manovra di Di Francesco. Ed è ragionevole pensare che sabato con il Sassuolo il tecnico riprenda il discorso dal minuto 90 dell’Allianz Stadium.
fonte: La Gazzetta dello Sport