I due colossi, Rotschild e Goldman Sachs, da soli richiamano immediatamente la solidità di due fra le maggiori banche di investimento del mondo. Luca Parnasi, però, ne ha svelata una terza. Più piccolina, come ha detto lo stesso costruttore, ma non per questo meno efficiente. La Banca Igea non rientra fra i grandi nomi della finanza e del credito ma fra coloro che desiderano efficienza nella gestione dei risparmi la Igea inizia a girare già da qualche anno. Ideata e guidata da Francesco Maiolini, Igea è una Banca commerciale specializzata nel cosiddetto community banking e nello specialty lending con servizi bancari su misura per specifici tipi di clientela, ed è sorta dalle ceneri dell’avventura della Popolare dell’Etna naufragata molto male, con tanto di amministrazione controllata di Banca d’Italia e oltre 700 piccoli investitori che rischiavano di perdere milioni. In poco tempo, Maiolini è riuscito nell’impresa di raccogliere alcune decine di milioni di euro di capitale e Bankitalia ha approvato la fusione della popolare dell’Etna con Igea finanziaria, il braccio operativo di Maiolini costruito insieme a un gruppo di farmacisti che erano in Farmanuova.
Oggi la società è costituita prevalentemente da soggetti appartenenti a diversi ordini professionali, enti istituzionali e da alcuni selezionati imprenditori per un totale di circa mille soci e il presidente, dal 2016, è Michele Calzolari, già presidente dell’associazione degli intermediari che operano sui mercati finanziari, Assosim, mentre vicepresidente è Giuseppe Di Sivestri, fondatore e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Farmafidi Italia e Consigliere Federfarma Catania. Oltre la sede di via Paisiello ai Parioli, altre tre sono gli sportelli di Igea: uno a Palermo, in via Dante Alighieri, il secondo a Catania, in via Giuffrida, e il terzo a Bronte, corso Umberto.
Fonte: il tempo