(E. Menghi) Il Boca Juniors può aspettare. Il richiamo della patria, l’Argentina, sembra essersi assopito, anche se solo dieci mesi fa Perotti ammetteva di voler tornare alla Bombonera: «Ho altri 2 anni di contratto, poi vorrei un’altra opportunità col Boca per cambiare l’immagine che ho lasciato lì». Ma in Sudamerica si sono accorti delle qualità di Diego anche a distanza e la convocazione in Nazionale dopo 6 anni ne è stata la prova. A 29 anni l’attaccante ha scelto di posticipare il vecchio sogno, perché mai come adesso è riuscito a fare la differenza in campo e grazie a due gol pesantissimi, uno al Genoa e uno al Qarabag, si è meritato il rinnovo con la Roma. Dal 2019 la scadenza verrà prolungata fino al 2021, quando Perotti avrà 33 anni e potrà attraversare l’Oceano, se vorrà, per chiudere la carriera. Prima, però, si gode il momento d’oro nella capitale e nelle prossime ore metterà la firma sul futuro in giallorosso: l’accordo è stato raggiunto, un altro «big» è blindato e manca solo l’annuncio ufficiale.
Una stella che ha ancora molto da dimostrare è invece Schick, che dopo aver scaldato i muscoli tra Genoa e Spal punta a una maglia da titolare a Verona. E stavolta è più di una tentazio ne per Di Francesco, che oggi ritroverà la squadra a Trigoria e perfezionerà i piani di turnover. In mediana spazio a Pellegrini e Gonalons (De Rossi sconta l’ultimo turno di squalifica), in difesa riposa almeno uno tra lo spremuto Kolarov e Florenzi, reduce da 270’ di fila (ma più che stanco sembra in crescita): Palmieri si scalda, Peres spera.