(G. Capuano) – Dzeko ed Emerson Palmieri ceduti a gennaioanche a rischio di indebolire la squadra in corsa in campionato per un posto nella prossima Champions League. Il calciomercato invernale choc della Roma nasce più da esigenze di bilancio che tecniche. Una corsa alla plusvalenza che il presidente Pallotta e il direttore sportivo Monchihanno scelto per evitare guai al club nei prossimi mesi, quando la Uefa dovrà analizzare il rispetto dei parametri del Fair Play finanziario mancato nella passata stagione.
C’è da colmare un buco che al 30 giugno 2017 è stato di oltre 42 milioni di euro e che rischia di ripetersi a fine anno, anche se la partecipazione alla Champions attuale sta dando una mano ai conti. E c’è la possibilità di valorizzare al massimo dal punto di vista economico la parabola di Dzeko per il quale il Chelsea mette sul piatto (insieme ad Emerson) una cifra di 55 milioni più 10 di bonus. A 32 anni compiuti.
Conti alla mano, cedendo i suoi due gioielli subito la Roma realizza un’operazione con un impatto di 50 milioni sul bilancio: quello che serve per non andare in passivo e chiedere nuovi sforzi alla proprietà. Di Francesco? Dovrà lanciare Schick, pagato in estate la cifra record di 42 milioni e fin qui, dopo il rientro, non amalgamatosi con il compagno di reparto. Il quarto posto Champions rimane un obiettivo imprescindibile per i giallorossi.
Le cessioni? Una possibilità anticipata nel bilancio
Se è vero che vedere un top club cedere alcuni dei suoi pezzi pregiati in mezzo alla stagione, quando c’è un ottavo di finale di Champions da affrontare contro lo Shakhtar e il resto del campionato da chiudere senza flessioni, è qualcosa di irrituale, va detto che tutto era stato anticipato nell’ultimo bilancio della società.
Pallotta e i suoi lo avevano scritto con chiarezza analizzando il passivo della scorsa stagione e l’evoluzione attesa in questa. In miglioramento, vista la partecipazione della squadra alla ricca Champions, ma sempre legata a risultati, operazioni commerciali e di calciomercato.
Un monitoraggio continuo, valutando eventuali correttivi, con la premessa che i bisogni economici e finanziari sarebbero stati soddisfatti, se necessario, anche dal “realizzo di asset aziendali” con particolare riferimento “ai diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori” il cui valore di mercato “superiore al valore contabile”rappresentava una “solida base di sicurezza per la continuità aziendale”.
Tutto chiaro, dunque. Le plusvalenze per aiutare i conti del club, anche a stagione in corso, per evitare problemi con la Uefa ed esborsi continui da parte della proprietà già impegnata in un aumento di capitale da 120 milioni di euro di cui 90 già versati in anticipo.
Quanto guadagna la Roma vendendo Dzeko
L’offerta del Chelsea sulla base di 55 milioni di euro più una decina di bonus per Dzeko (35) ed Emerson Palmeri (20) è di quelle difficili da respingere partendo da questi presupposti. Tra plusvalenza, mancato ammortamento per un semestre e risparmio sugli stipendi lordi genera un impatto positivo sul bilancio intorno ai 50 milioni. Immediati.
Dzeko, arrivato nella Capitale nell’estate del 2015 per 21 milioni, al 31 dicembre ha un peso sui conti del club di 11,5 milioni ed Emerson Palmieri si ferma a 1,6. Cederli significa due plusvalenze da 23,5 e 18,4 per complessivi quasi 42 milioni di euro cui si aggiungono le altre voci fino ad arrivare a 50.
Soldi che saneranno la situazione in vista dell’esame Uefa e cosentono a Monchi di fare mercato. Poi entro il 30 giugno potrà essere necessaria un’altra cessione importante, soprattutto se dovesse essere mancato l’obiettivo del quarto posto in campionato.
Cosa perde la Roma senza Dzeko
La mission per Di Francesco non cambia. Deve arrivare almeno prima di una tra Lazio e Inter per non costringere al ritorno in Europa League, con la flessione di ricavi che ne cosegue. Cedere Dzeko significa rinunciare a 51 gol e 19 assist nell’ultimo anno e mezzo, ovvero a dover ridisegnare un reparto che in estate ha già perso Salah con i suoi 19 gole 15 assist non sostituiti fin qui degnamente da Defrel (0 gol in 10 presenze) e Schick (una rete).
Proprio il ceco rappresenta la sfida tecnica: farlo giocare con Dzeko si è dimostrata una scommessa persa e ora deve prenderne ruolo e responsabilità, anche per i soldi che è costato. Dzeko sarà sostituito da un attaccante esterno che manca in rosa. Operazione tecnicamente rischiosa, ma che la Roma ha valutato nel complesso sostenibile viste le cifre sul piatto.
Fonte: panorama.it