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Conferenza stampa, Di Francesco: “Ad oggi Dzeko è il titolare, poi valuterò con lui. De Rossi? Difficile averlo a disposizione” (VIDEO)

Di seguito le parole in conferenza stampa del tecnico Di Francesco alla vigilia della sfida contro la Sampdoria:

Prende la parola il mister: “Attualmente tutti i giocatori qui convocati sono a disposizione e disponibili per la partita che si giocherà tra 36 ore, per noi importantissima. È ovvio che poi si possa parlare dell’aspetto mentale. Il mio primo pensiero è quello di preparare al meglio la gara. Attualmente tutti i giocatori che sono qui sono della Roma”.

Gara contro l’Inter
“Una squadra che è stata meno incisiva dell’Inter, che deve sbagliare meno palloni possibili negli ultimi 20 metri. Quando recuperi tanti palloni li devi concretizzare meglio. Non subire la squadra avversaria è impossibile. Alisson è stato determinante contro l’Inter, ma in altre situazioni non è stato preso in causa. Dobbiamo fare valutazioni fisiche. Avevamo giocatori che non avevano 90 minuti nelle gambe e che ci porteremo dietro contro la Sampdoria”.

Insidie gara contro la Samp?
“Hanno perso a Benevento prima di battere la Fiorentina. Una squadra che dimostrato le sue idee, quelle dell’allenatore. Una squadra che ti crea difficoltà, ma noi le creeremo a loro. Non so se ci sarà Quagliarella, ma il Marassi è un campo complicato e devo concentrarmi solo su questo, come fatto contro l’Inter, se i calciatori non fossero stati con la destra dentro la partita non avremmo fatto quei 60 minuti”.

Dzeko titolare?
“Ad oggi sì. È chiaro che devo fare delle valutazioni con il calciatore. Devo ancora parlare con lui su quale sarà la scelta giusta. Ritengo che sia corretto che un giocatore della Roma debba giocare”.

De Rossi?
“Difficilmente lo avremo a disposizione”.

Cosa perderebbe la Roma senza Dzeko? Serve più un esterno o una punta centrale?
“Voi puntate sulla mia sincerità e della disponibilità. Parliamo di un qualcosa che non esiste al momento. Poi certe valutazioni devono essere fatte. Abbiamo Schick e Defrel che possono fare la punta centrale, ma attualmente è Dzeko. Poi mi rifaccio alle parole di Monchi che certe scelte vengono dettate dalla società, che si legano ad altre situazioni. Sulla scelta futura potrebbe ricadere sia su un esterno che su un centrale”.

Come riesce a stimolare i calciatori?
“Devo far leva sulla professionalità dei calciatori. Siamo professionisti e deve emergere questo aspetto, senza creare alibi, a testa alta, con personalità”.

Situazione rosa?
“Tutte valutazioni da fare tra oggi e domani. Non siamo in un momento ottimale, soprattutto in mezzo al campo con giocatori non al top o che sono usciti durante la partita. Per questo potrei cambiare il mio assetto”.

Hai detto che la società determina tantissimo, dici che sei sempre d’accordo o che devi accettare quello che dicono?
“C’è una chiave di lettura in tutto questo. Si sceglie un percorso e se ci sono situazioni da limare non posso fare i conti a casa di nessuno. O dico che non ho capito nulla e torno a casa oppure uno affronta le situazioni. Sono uno che non scappa mai. Ci sono situazioni in cui io allenatore non posso mettere becco. Non è questione di essere d’accordo o no. Ho scelto di essere l’allenatore della Roma e lo farò fino in fondo”.

Cosa non sei riuscito a trasmettere alla squadra quando ti sei messo a 5 a Milano?
“A volte quando tu non riesci ad uscire anche una palla buttata nell’altra metà campo ti permette di riaccorciare e guadagnare campo e di essere aggressivi. Non è il sistema di gioco che fa aggressiva la squadra è l’atteggiamento dei calciatori nell’accorciare verso la palla. Un conto è stare a un metro, un conto è come nel gol subito, distanti dal pallone. Abbiamo un pochino mollato. Mi auguro e penso sia stato non solo un aspetto mentale, ma anche un calo fisico. Abbiamo preso gol in una situazione in cui ho rinforzato la linea difensiva. Non avere avuto la possibilità di avere un centrocampista di ruolo in panchina non mi ha permesso di continuare quel tipo di gioco che ci permetteva di non abbassarci”.

Ha già parlato con Schick?
“Schick è il presente. Poi il discorso titolare o no è relativo, c’è anche Defrel. Deve capire e fare le cose con più determinazione e cattiveria. Deve trovare fiducia in quelli che sono i suoi grandi mezzi”.

Ti hanno mai chiesto di non far giocare un calciatore perché è sul mercato?
“Tutto potrebbe essere. Ho sempre scelto in grandissima autonomia la formazione. Questa è stata la mia forza e lo sarà sempre. Se Dzeko gioca o no domani lo deciderò io”.

De Rossi out. Strootman può avere un futuro in quel ruolo?
“Non è la prima volta che lo fa. Il futuro già se lo è creato. Anche con la SPAL ha fatto quel ruolo. Devo dire che lo ha interpretato come piace a me. Deve migliorare nelle verticalizzazioni e può essere lì anche nelle prossime partite”.

La Roma di oggi senza Dzeko ed Emerson in vista degli ottavi di Champions?
“Possiamo parlarne dopo il primo di febbraio. Noi giochiamo tutte le partite per poter vincere e lo ha dimostrato. Deve tornare a trovare quella continuità nella compattezza. Un qualcosa che ho rivisto contro l’Inter. Ho rivisto lo spirito giusto che ci porterà ad affrontare al meglio, con gli uomini che avrò a disposizione lo Shakhtar”.

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