Per festeggiare il debutto in serie A, con assist per il gol di Dzeko incorporato, Mirko Antonucci si è fatto accompagnare a Trigoria in macchina da un amico di famiglia, è sceso ed è entrato a piedi nel centro sportivo della Roma, dove erano parcheggiate certe sventole da decine di migliaia di euro.
Mirko Antonucci, classe 1999, è la dimostrazione che troppo spesso ci accorgiamo dei prodotti del vivaio solo quando non c’è altro all’orizzonte. Nel recente passato la Roma ha prodotto in casa tanti giocatori: Florenzi, Pellegrini, Viviani, Politano, Caprari, Romagnoli, Verre, Verde… Solo i primi due sono rimasti alla Roma, ricomprati dopo il prestito al Crotone e al Sassuolo. Non è detto, perciò, che lo smilzo Mirko (70 chili scarsi) ce la faccia. Ma quello che ha fatto vedere a Marassi, contro la Samp, nei 18 minuti che Eusebio Di Francesco gli ha concesso, è già qualcosa.
Domenica – scrive il Corriere della Sera – potrebbe tornare Perotti, tra dieci giorni El Shaarawy. Gli spazi si restringeranno e, in questo senso, le seconde squadre sarebbero benedette. Con la Roma, a livello giovanile, Antonucci ha vinto tanto: scudetto Giovanissimi (2015), Allievi (2016) e Primavera (2017). Lo ha notato anche il Manchester United, che voleva portarlo via anticipando la firma del suo primo contratto. Mirko ha dato retta al suo procuratore Paolo Paloni, ma soprattutto alla mamma, Lucia, che è stata la figura chiave nella sua crescita. Il tatuaggio con il nome di donna e l’occhio che lo tiene sotto controllo è dedicato proprio a lei.