Tutti lo vogliono, ma Damiano Tommasi non si fa (ancora) pigliare, almeno fino a lunedì, quando riunirà il Consiglio direttivo dell’Aic.
Ieri ci ha provato Gabriele Gravina: la strategia del presidente di Lega Pro – scrive la Gazzetta dello Sport – è schiacciare il rivale della Lnd sulla posizione, ingombrante, di Lotito e fare asse con Tommasi e Ulivieri in nome di «un’area cosiddetta riformista, che è già in vantaggio – assicura –, contrapposta a quella che fa riferimento a Sibilia, appoggiato da un personaggio imprevedibile, di grande qualità, ma sempre onnipresente».
Un passo avanti, anche in prospettiva ballottaggio. Ma nessuna intesa, nemmeno su chi dei due, nel caso, dovrebbe convergere sull’altro. E a dimostrazione che i giochi sono ancora aperti, i due fissano un appuntamento per domani a Roma.
«Non ci sto a dividere la campagna elettorale in buoni e cattivi – twitta Sibilia –,la patente del riformista non può rilasciarla nessuno. In questa fase ci si confronta sui programmi. E nel mio, a proposito di idee innovative, ho scritto chiaramente che il Club Italia va gestito da un ex calciatore».