(F.Balzani) – Uscire dalla crisi, anche se sarà difficile farlo in due. Spalletti e Di Francesco, il passato e presente della Roma si affrontano domenica sera a San Siro in una sfida che vale molto nella corsa per un posto in Champions e per la credibilità dei due tecnici. Entrambi hanno vissuto un primo trimestre di applausi e complimenti. Poi il tracollo che ha portato Roma e Inter lontane dalla vetta. Eliminati in coppa Italia e con uno score in campionato da media retrocessione: 2 punti in 4 gare per Luciano; 5 nelle ultime 5 per Eusebio. Stop improvvisi che entrambi gli allenatori hanno vissuto anche nelle loro esperienze precedenti. Spalletti l’anno scorso buttò all’aria un’intera stagione in appena otto giorni: coppa Italia, campionato e Europa League con Lazio, Napoli e Lione. Di Francesco, dopo un inizio brillante in neroverde, a febbraio aveva solo 6 punti di vantaggio sulla terz’ultima. Mancanza di continuità quindi, ma non ci sono molti altri punti in comune tra i due allenatori. Spalletti è meno ortodosso sul modulo e nel corso degli anni ha adattato in base alle esigenze il suo 4-2-3-1. Di Francesco, invece, non intende cambiare il suo 4-3-3.
Anche l’approccio con media e spogliatoio è stato diverso. Dai toni forti di Luciano a quelli decisamente più sobri di Eusebio. I risultati però, almeno a Roma, non sono cambiati. Di Francesco, che in carriera non ha mai battuto il collega (4 ko in 4 precedenti), ha anzi una media inferiore a quella di Spalletti dello scorso anno: 44 punti in 21 partite contro i 39 in 19 di Eusebio. A San Siro, soprattutto dopo la sconfitta per 1-3 polemica dell’andata, Di Francesco si gioca tantissimo anche dal punto di vista della reputazione. Una partita cruciale quindi a cui la Roma però arriva tra troppe polemiche e voci di mercato. Il tecnico giallorosso ha provato a isolare la squadra e ieri non ha voluto rilasciare dichiarazione durante il seminario dell’Ussi “Il calcio e chi lo racconta”. Un segnale di poca serenità, ma anche un modo per non mettere altra benzina sul fuoco. DiFra vuole concentrarsi solo sul campo e sorride per il ritorno in gruppo di De Rossi che però non è ancora al top della forma. Non ci sarà, invece, Perotti anche ieri alle prese con le terapie a causa di un problema muscolare alla coscia destra. Al suo posto probabile l’avanzamento di Florenzi. Scontata la “punizione” sarà di nuovo titolare Nainggolan che 11 mesi fa ha vissuto proprio a San Siro la notte più bella della sua carriera in quello che fu lo Zenit della Roma di Spalletti. Prima del crollo, appunto.
fonte: Leggo