(F. M. Magliaro) – L’ok al progetto della Roma di costruire il suo stadio a Tor di Valle era arrivato il 5 dicembre. A fine gennaio la burocrazia ancora imperversa e l’iter per l’adozione della variante al Piano regolatore non parte. E il Ponte di Traiano torna in altissimo mare. Già, perché giusto venerdì la Regione Lazio, dopo aver ricevuto alcune osservazioni da parte degli Enti coinvolti nella Conferenza dei Servizi in merito alla completezza del verbale finale, ha scritto ai proponenti indicando loro la necessità di consegnare in Campidoglio tutte le carte progettuali così come modificate dalle prescrizioni emerse dalla Conferenza. «La verifica della corretta ed esaustiva rappresentazione delle prescrizioni impartite – si legge nella lettera del Campidoglio – presupporrebbe che gli elaborati del progetto fossero stati adeguati al recepimento delle prescrizioni. Solo due elaborati del Definitivo sono stati adeguati e appare evidente l’impossibilità da parte degli uffici di questa Amministrazione (e si immagina anche delle altre, ndc) di verificare il recepimento di tutte le prescrizioni». Stesso rilievo anche dalla Città Metropolitana che, aggiunge: «La verifica richiesta si colloca al di fuori di un modulo procedimentale non risultando procedura “di rito”». Insomma, non basta che i proponenti abbiano prodotto l’impegno a recepire le prescrizioni in sede di progetto esecutivo, occorre che consegnino tutti gli elaborati con la versione dei progetti emersa dalla Conferenza. E c’è pure il dubbio che questa parte della procedura non sia «di rito». Il lavoro di adeguamento dei progetti – per gran parte si tratta di piccoli aggiustamenti e lievi modifiche – era già iniziato durante le sedute della Conferenza, man mano che emergevano le diverse prescrizioni. Tuttavia, la necessità di produrre concretamente il «pezzo di carta» modificato imporrà certamente un ulteriore slittamento ai tempi di avvio dell’iter di adozione della variante urbanistica. E torna in alto mare il Ponte di Traiano. Scrive il Comune: «Nel merito della richiesta dell’inserimento nella variante urbanistica del Ponte, così come contenuta nella colonna prescrizioni, si fa presente che la stessa è stata accolta esclusivamente come raccomandazione ma non può essere oggetto della variante urbanistica come da verbale del 5 dicembre». Quindi, due notizie: la Regione ha inserito il ponte effettivamente come una prescrizione e il Comune si affretta a rispedire la palla al mittente: è solo una raccomandazione, in variante non ci va.
Fonte: il tempo