(A. Abbate) – Ci ha provato davvero. Anzi, ha fatto l’inferno dalla mattina per raccogliere le firme (12 di B e 11 di A) e presentare anche la sua candidatura in extremis. Lotitoera furioso quando ieri sera capiva di non avere i numeri in mano (gli mancava una firma per Lega), ma poi nella notte minimizzava: «Non me ne frega niente. Avevo numeri importanti,mi ero convinto a scendere in campo, ma ci sarebbero state troppe conseguenze per la mia società. E io questo non lo voglio». Eppure il suo tentativo concreto ha comunque infastidito Tommasi ( «E’ la certificazione che non siamo usciti dal Mondiale solo permotivi sportivi»), candidato ufficialmente insieme a Sibilia e Gravina alla presidenza Figc il prossimo 29 gennaio. I candidati dunque sono tre, ma il numero uno della Lazio non s’arrende e adesso punta al ruolo di vicepresidente vicario, una volta rieletto come consigliere federale dalla Lega di A il prossimo 22 gennaio: gli serviranno 14 voti su 20, la maggioranza qualificata. Il ministro Lotti e Giovanni Malagò avevano parlato più volte della necessità di rifondare il calcio: cosa direbbero se si trovassero Lotito comunque vicario in Figc e Tavecchio, chissà ancora col suo aiuto, a capo della Lega di A? Intanto il presidente della Lazio ora è pronto a consolidare l’alleanza con Sibilia. Per poi, magari, davvero prendere il suo posto alle politiche del prossimo 4 marzo. Cambiate l’hastag: #Lotitocandidatovunque.
Fonte: il messaggero