Chissà il cuore, e la mente, e la pancia. Chissà che notte avrà passato, stanotte. Avrà dormito? Un filo difficile. Avrà pensato un miliardo di volte a quel rigore atterrato sulla manona di Viviano? È probabile. Anzi. È sicuro. Eppure Alessandro Florenzi ieri sera non ha certo avuto paura di assumersi le proprie responsabilità. E, da capitano, come si dice, ci ha messo la faccia. «Mi assumo le responsabilità per il rigore, senza problemi. Ho sbagliato, amen, potevamo fare meglio», ha esordito. Detto questo, è chiaro che le scuse non risolvano la crisi nera della Roma. «Purtroppo siamo in un tunnel in cui non si vede luce, uno spiraglio. Quando miglioreremo anche sotto la porta faremo grandi risultati», ha assicurato. Poi, senza timori, va detto, Florenzi non si è nascosto nemmeno di fronte alla seconda questione della serata: la rinuncia della squadra ad andare sotto la curva Sud dopo la fine della partita. «Dunque. Anni fa ci hanno detto di questa regola, che non possiamo andare sotto la curva. Non voglio sottrarmi ai fischi. Meritiamo i fischi, la nostra amarezza è l’amarezza dei tifosi. Cerchiamo di andare avanti a testa alta. Non dobbiamo abbassarla, altrimenti perderemmo in partenza», ha sussurrato ai supporter, parlando in realtà a se stesso. E il futuro di Dzeko? Può aver inciso? «Non credo, abbiamo creato tanto e potevamo sbloccarla». Tra l’altro va annotato che il papà di Alessandro, dopo l’errore del figlio dal dischetto, ha avuto un piccolo malore. Nulla di grave, per fortuna. Era seduto in tribuna Monte Mario e, per qualche minuto, ha avuto bisogno dell’aiuto del personale della Croce rossa.
A TARDA SERA – Nessun altro giocatore della Roma ha ritenuto opportuno dare spiegazioni davanti alle telecamere. A tarda sera, comunque, si è presentato Umberto Gandini, l’amministratore delegato. «L’unica ricetta è zitti e pedalare, adesso. È un momento più lungo di quello che pensavamo. Ci mette in una posizione difficile. Il periodo è nero. Le voci di mercato? Le trattative ci sono per tutti. Quando riceviamo offerte le valutiamo. Ma il problema si è verificato da prima della pausa natalizia. Dobbiamo parlare il meno possibile e uscire da questa situazione», ha analizzato.
LA RICETTA – E ancora. «Dobbiamo raggrupparci, squadra, allenatore e dirigenza e continuare a lavorare su quei percorsi che abbiamo immaginato ad inizio stagione e che ci hanno portato a raggiungere la qualificazione in Champions League, che però ci ha tolto qualcosa. Da quel momento la squadra non ha avuto la concretezza e la stabilità di prima. Vogliamo dare un cambio di rotta e riproporre quello che ci eravamo prefissati». Bene, benissimo. Ottimo, anzi. I tifosi, tuttavia, vorrebbero sapere soltanto una cosa: come si possono risolvere i problemi della Roma? «La questione non riguarda la conduzione tecnica ma tutti. Il problema è da affrontare tutti insieme, dal presidente in giù: non possiamo essere questi che da un mese stanno giocando, quindi confidiamo nel riprendere in mano le redini della nostra stagione. Ripeto. L’unica ricetta è zitti e pedalare, rispondendo in campo, in allenamento e in partita». La squadra tornerà ad allenarsi domani. Oggi, riposo…