(M.Pinci) – Pallotta e Monchi si sono accontentati ieri di assistere insieme al match del tour londinese della Nba con i Celtics impegnati contro Philadelphia e di una cena subito dopo. Mentre il resto della squadra dirigenziale decideva il futuro della Federcalcio. Il vertice — quello vero — per decidere il presente della Roma potrebbe slittare a oggi. Vendere per comprare: questo l’orientamento. Con una certezza: i manager Baldissoni, Gandini e Monchi, si sono convinti che per il futuro la squadra abbia bisogno di rinnovarsi. Gli obiettivi futuri sono Ziyech e Seri: anche di questo si parlerà. Per tanti, l’avventura romana è considerata al capolinea: Strootman è il primo a sapere di aver chiuso un ciclo. El Shaarawy pure in estate potrebbe salutare, come Gonalons. Arrivassero offerte sarebbe immaginabile anche un addio anticipato, ma è improbabile riuscire in così poco tempo — mancano poco più di due settimane alla fine del mercato invernale — concretizzare una simile rivoluzione. Appuntamento rimandato: per il presente, le uniche cessioni in programma dovrebbero essere quelle di Bruno Peres e Skorupski (Castan ha firmato ieri per il Cagliari in prestito fino a fine stagione). L’alternativa al brasiliano dovrebbe essere Darmian: la Roma lavora al prestito, anche se l’agente avrebbe chiesto ai giallorossi uno stipendio lordo da qui a fine stagione di 3 milioni.
Rivoluzionarie le considerazioni di Pallotta sul futuro stadio della Roma: «Fino a 5 anni fa trovavo il calcio orrendo, ora ne vado pazzo» .. Al convegno “ Leaders in sport”, ha spiegato: «Stiamo passando molto tempo nel decidere che tipo di misure di sicurezza ci saranno, che tipo di riconoscimento facciale useremo. Da qui a tre anni, le cose saranno diverse rispetto ad oggi. Avete mai assistito a un derby tra Roma e Lazio? Al Sud, con Napoli, Roma, i problemi di sicurezza sono davvero significativi». Parole che qualche tifoso ha gradito poco: eppure lo scanner facciale è in uso da anni anche all’Olimpico. Poi, un programma su come far soldi in futuro: «Dobbiamo diventare la seconda squadra di tutti. Se l’ 1% degli appassionati di calcio, circa 30 milioni, spendesse per noi solo 5 dollari vorrebbe dire che incasseremmo 150 milioni».
fonte: La Repubblica