La non notizia è che anche quest’anno non si festeggerà un beato nulla. E che, questa assuefazione a non vincere, sta diventando il marchio meschinello di un club che avrà, forse, lo stadio, ma non ha nervi, cuore, anima e, soprattutto testa.
Detto che il Var è il colpo alla nuca del nostro già derelitto calcio, la vera tragedia a Trigoria è che nessuna sconfitta è mai una tragedia. E che, per infondere il tragico in una collettività, è necessario un leader che si faccia carico d’incarnare rabbia e dolore.
fonte: Il Corriere della Sera