(E. Menghi) Un numero uno che fa gola a molti e un vice scontento con la valigia pronta. Alisson dopo aver studiato all’ombra di Szczesny si è preso la porta e l’ha lasciata solo per gli sciagurati 90 minuti in Coppa Italia, troppo pochi per il suo secondo, Skorupski, che ha chiesto a Monchi la cessione. La Roma è pronta ad accontentare il polacco, prelevato appena 22enne dal Gornik Zabrze per una manciata di euro: a 26 anni, dopo 15 presenze in giallorosso nell’arco di 4 stagioni e mezza, potrebbe cambiare aria facendo registrare una plusvalenza intera al club di Pallotta.
Il ragazzo ha espresso la volontà di andare a giocare e l’agente Bolek gli sta già cercando una nuova squadra: «Ci sono diverse offerte per Lukasz», ha confermato a pagineromaniste.com. Quando si concretizzeranno, Monchi sarà lieto di dargli un’occhiata, ma non prenderà in considerazione proposte al di sotto dei 7-8 milioni di euro richiesti la scorsa estate a chi si era fatto avanti, come il Torino prima di accogliere Sirigu, o quel Brighton che non entusiasmava il giocatore. La situazione è la stessa di sei mesi fa, la Roma di fronte ad un’offerta ritenuta congrua darà a Skoruspki la possibilità di andarsene, raccogliendo i frutti di un’operazione economicamente intelligente.
Il diesse spagnolo si muoverà per l’eventuale sostituto solo quando qualche squadra busserà alla sua porta per il polacco, che per la Roma è un vice di alto livello a cui non rinuncerebbe se non fosse per l’esplicita richiesta del calciatore. A Londra è stata analizzata, tra le altre cose, questa situazione ed è stata ribadita l’importanza di Alisson, ritenuto un incedibile ad oggi. Universalmente riconosciuto come uno dei portieri più forti nel panorama europeo, il brasiliano ha già attirato le attenzioni delle grandi squadre che però non hanno fatto mosse concrete finora. La Roma non ha intenzione di venderlo, ma c’è la seria possibilità che da giugno in poi parta un’asta e ci sarà da tenere duro. Anche perché l’ex Internacional disputerà da titolare del Brasile il Mondiale in Russia e sarà sotto la lente d’ingrandimento dei grandi club. Monchi avrà il compito di blindare la porta, troppo spesso risultata «girevole» negli ultimi anni: da quando Pallotta è presidente (agosto 2012) hanno giocato tra i pali giallorossi ben 7 portieri diversi, da Stekelenburg ad Alisson, passando per Goicoechea, Lobont, De Sanctis, Szczesny e Skorupski.
Il brasiliano è stato preso da Sabatini per 8 milioni di euro e oggi, nel calcio dei superacquisti stile Coutinho e Neymar, il suo valore è probabilmente triplicato. Un’operazione da re delle plusvalenze qual è Monchi, ma che tutti a Trigoria sperano di non dover fare. Perché Alisson è una sicurezza. Se dovesse restare senza vice, potrebbe fare da chioccia a un baby (di recente si è fatto il nome del turco classe 2000 Berke Orze), oppure potrebbe arrivare un «vecchio» a cui la panchina non va stretta. In uscita c’è Peres, a cui non dispiacerebbe giocare in Inghilterra e il diesse spagnolo ha sondato il terreno in appuntamenti di mercato con gli agenti presenti nella capitale inglese. I dirigenti sono rientrati ieri pomeriggio dopo una serie di incontri con potenziali partner e riunioni in cui è stata ribadita la fiducia nell’allenatore: Di Francesco non si tocca.