Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Rai nella trasmissione “Radio, anch’io lo sport” per analizzare la vittoria contro il Benevento di ieri sera. Queste le sue parole:
Dormito bene dopo la partita?
Non ho dormito niente (ride, ndr)
E’ arrivata dopo una deviazione sfortunata, ho detto alla squadra di continuare ad essere tranquill. Ci abbiamo messo un po’ di tempo ma siamo tornati sulla strada giusta.
Troppe assenze.
Dovute dalle qualifiche di Nainggolan e Pellegrini che ci hanno tolto uomini a centrocampo. La Roma deve avere una rosa che anche nelle difficoltà delle essere capace di continuare il cammino senza problemi.
A chi può essere paragonato Under?
Faccio fatica a fare paragoni. Ha una grande qualità nel preparare il tiro nascondendo il piede come Vincenzo Montella. Ha la stessa capacità di esecuzione. Il paragone legato solo a una caratteristica tecnica.
A che punto è la sua Roma?
C’è ancora tantissimo da fare ma questa squadra nonostante il cambio sta facendo bene. Abbiamo avuto 40 giorni di difficoltà legate a tante difficoltà. Finito il mercato che può aver distratto – ma non deve essere un alibi – abbiamo ritrovato compattezza, ma dobbiamo essere continui in tutti i 90 minuti, cosa che non riusciamo ancora a fare.
La Roma è da scudetto?
Il distacco non fa una piega. Potevamo avere qualche punto in più, cosa non successa per qualche sciocchezza come la partita di Genova. Abbiamo potenzialità importanti, ma ho sempre detto che siamo un po’ dietro Napoli e Juventus per organico e mercato. Abbiamo messo in rosa molti giovani, come Under che ha avuto tempo per adattarsi. Sono contento di allenare questa Roma ma anche io mi aspettavo qualche punto in più.
Organico?
La possibilità di dare continuità con gli stessi calciatori sarebbe meglio, come fa il Napoli. Mi auguro che dopo aver messo a posto alcune questioni societarie si possa arrivare a questo. Non si può fare da oggi al domani, la Roma deve mettere a posto i conti e poi potremmo pensarci.
Dzeko, Nainggolan e Alisson?
Io li alleno, non faccio il mercato.
La Roma segna poco.
Tra la fase difensiva e quella offensiva ci sono dei numeri eclatanti. Siamo la squadra che ha tirato più importa ma non siamo stati concreti. Mi auguro da qui alla fine del campionato di essere più cinici, dobbiamo lavorare e togliere i difetti.
Su un fallo laterale per il Benevento lei non ha consegnato il pallone al giocatore campano.
Io non mi lamento mai e cerco di fare dell’educazione e del rispetto una parte principale. L’ascoltatore ha detto una sciocchezza, il giocatore del Benevento è venuto e si è preso il pallone.
Schick dietro Dzeko?
Sì anche se lui sarebbe più attaccante rispetto a Nainggolan. Schick ha qualità importanti e si può adattare, ma desso deve trovare continuità negli allenamenti.
Totti è una risorsa?
Una grande risorsa. Poco appariscente, ma nello spogliatoio è molto importante. Spesso mi dà gli umori della squadra e a differenza mia che sono arrivato quest’anno può aiutarmi con i giocatori.
Superato il momento difficile della Roma? La Champions?
Deve essere un finale in crescendo, la squadra ha acquisito alcune sicurezze. Adesso dobbiamo perdere meno pezzi possibili e dobbiamo trovare continuità. Contro lo Shakhtar vogliamo vincere superare il turno.
Karsdorp?
Non dobbiamo accelerare il recupero, basta guardare Ghoulam.
Giovani in giro per l’Italia?
Dipende dalle qualità, torneranno quando si saranno formati. Come Pellegrini ad esempio che ha giocato ed è cresciuto al Sassuolo. L’Importante è selezionarsi al meglio e portare i giovani di qualità. La mia esperienza a Roma da giocatore mi sta aiutando.
E’ così difficile questo ambiente romano?
Roma è una piazza importante, ma bisogna essere attenti ovunque. L’ambiente di Roma è particolare. Vincere qui non è mai facile, ma lo si accetta perché ha voglia di far bene.