Voce numero uno: «Alisson è già venduto». Voce numero due: «Alisson resterà almeno un’altra stagione». La verità è che non c’è una verità, a metà febbraio. Non può esserci, perché neppure la Roma sa bene cosa la attende a fine campionato. Di quanti milioni avrà necessità per ragioni di bilancio, che pure quest’anno – come avviene sistematicamente – ha ricevuto un versamento in conto aumento capitale da parte di James Pallotta.
Occhio però: per il fair play Uefa il denaro immesso dal proprietario conta fino a un certo punto, conta esattamente fino a 25 milioni di euro. Oltre quella cifra, va comunque ricercato un equilibrio.
Alisson è il jackpot che in un sol colpo sistemerebbe il bilancio, ma aprirebbe un vuoto tecnico assai difficile da colmare. Ma sarebbe – scrive la Gazzetta dello Sport -, d’altro canto, anche il segnale di una resa tecnica prima dell’abituale percorso di un calciatore dentro la Roma, di solito lungo almeno 24-36 mesi. Il punto però è che tutto congiura nella direzione di un addio. Molti top club europei andranno alla ricerca di un portiere. Il Psg e il Liverpool, innanzitutto: hanno bussato alla porta della Roma già a gennaio, non hanno certezze tra i pali. E senza dimenticare il Real Madrid e il Bayern. La fila è lunga, forse troppo lunga.
Poi c’è l’aspetto economico. Alisson ha un contratto lungo da 1,5 milioni a stagione. Naturale pensare che una sua possibile permanenza passi da un sostanzioso adeguamento. Ad oggi, però, nessun contatto è stato avviato, in tema di ingaggi né tantomeno di clausole rescissorie da inserire. C’è una data in cui la Roma e l’agente del brasiliano si sono ripromessi di affrontare l’argomento: fine stagione, non prima.
Per evitare l’addio serve un piano B che contempli altri addii. E Monchi lo sa bene, Strootman ed El Shaarawy sono gli indiziati. Per evitare il rimpianto di un altro Salah: «Avessimo potuto venderlo oltre il 30 giugno, la valutazione sarebbe stata superiore. Ma non potevamo – ha raccontato il d.s. a Sky –, lui aveva un’offerta di 32 milioni più 3 e voleva andare via», Dzeko, invece, è rimasto. Sul rinnovo di Florenzi: «È romanista, sono convinto che rimarrà qui per tanti anni. Totti? Oggi varrebbe più di 200 milioni, come Messi, Neymar o Cristiano. Capisco i tifosi, non vogliono sentir parlare di numeri. Vogliono i trofei, sta a noi trovare la strada giusta per farlo in maniera continua. Pallotta riuscirà a far vincere la Roma».