Nuovi ardori e vecchi difetti. Una Roma double face, bella e autorevole prima e Rometta impaurita e sfilacciata poi. Una Roma che crea quella situazione in cui non capisci se hai perso un’occasione o se l’hai scampata bella. Dal gelo di Kharkiv, la squadra di Di Francesco ritorna prima di tutto con un risultato che lascia ben aperte le porte della qualificazione ai quarti che le manca da 10 anni.
Sconfitta di misura con gol, in fin dei conti niente male. Ma la banda Di Francesco esce dal Metalist stadion con un mix di sentimenti, rimpianti e sospiri di sollievo. Negli occhi restano la bella prima fase – scrive la Gazzetta dello Sport -, le occasioni mangiate, il quinto gol di Under (più un assist) nelle ultime 4 partite. E poi la sottomissione nella seconda fase della gara, il tesoretto che viene sprecato e le super parate di Alisson che tengono in vita squadra e Champions. Alla fine il risultato di questa sfida bella e combattuta è giusto, nel complesso la squadra di Fonseca è stata superiore. Ma per come si era messa la gara, la Roma poteva uscire indenne dal fortino della Shakhtar, dove quest’anno hanno perso Napoli, Feyenoord e City.