(E. Menghi) – I gol di Dzeko per la Champions. Di Francesco stimola il bomber che al Chelsea ha preferito la Roma e adesso è chiamato a trascinarla fino all’obiettivo primario, il minimo indispensabile per le ambizioni del club: il terzo posto. Il Napoli gli ha dato una mano fermando la Lazio, ora la missione sorpasso rimbalza sui piedi dei giallorossi, che nonostante vivano un periodo di convalescenza hanno rimesso la testa fuori dalla crisi con i tre punti a Verona e hanno le carte in regola per confermarsi contro il Benevento, fanalino di coda della A. Risale alla partita d’andata al Vigorito l’ultima doppietta in campionato di Edin, che da lì in poi ha fatto in tutto 5 reti, eppure non si è mai perso una sfida: «in una condizione fisica ottimale, dal punto di vista psicologico – giura Di Francesco – lo ritroveremo col gol. Tornerà a segnare, ne abbiamo bisogno». Disperatamente bisogno: nelle ultime 9 giornate la Roma non ha mai segnato più di una volta a match e nel parziale è riuscita a vincere in sole 2 occasioni. Il confronto con la scorsa stagione è impietoso, visto che dopo 23 turni la squadra di Spalletti aveva realizzato 48 gol e oggi se ne contano 33. Non erano così pochi dal 2001-02. Per superare questo blocco Di Francesco ha in mente una formazione «a trazione anteriore, che non si dimentichi però dell’importanza dell’equilibrio. Questa squadra crea gioco, ha un’identità, sa cosa deve fare, dobbiamo ritrovare la cattiveria sotto porta, ma a forza di dirlo non arriva mai. Io conosco solo una “soluzione”: parlare, cercare di liberare mentalmente i ragazzi, guardate Under, e metterla dentro».
Palla nel sacco e la ruota torna a girare: «Anche una rete fortunosa può aiutare chi ne ha bisogno, in particolare Dzeko». Al di là della spinta motivazionale della vigilia, Di Francesco per cercare di mandare il bosniaco in porta ha provato tutta la settimana il 4-2-3-1, nonostante l’assenza per squalifica del suo unico trequartista, Nainggolan: «L’interprete sarà uno tra Perotti e Defrel. Diego ha fatto il “falso nueve” nella capitale, per cui sa muoversi centralmente. Gregoire quel ruolo l’ha fatto al Sassuolo e anche molto bene: ha le caratteristiche per poterlo fare». Magari a gara in corso, perché il prescelto per giocare alle spalle di Edin è l’argentino, che avrà ai lati Under ed El Shaarawy, mentre in mediana gli uomini sono contati (convocati ben 4 Primavera, tra cui il talentino Riccardi): partono dal 1′ Gerson e Strootman, De Rossi alla fine c’è e si accomoda in panchina, al pari di Schick. Il tecnico ripone molta fiducia nel centrocampista brasiliano che «a Firenze ha fatto 2 gol e non credo sia stato un fuoco di paglia. Sono molto contento della sua crescita e non si deve fermare». Così come la Roma, che deve dar seguito al successo esterno riprendendo il filo delle vittorie in casa, dove non esulta da quasi 2 mesi: «Parlare di qualcosa in più del terzo posto è difficile, ma sicuramente puntiamo alla Champions». E ci mancherebbe.
Fonte: il tempo