(M. Vitelli) L’Uefa anticipa l’IFab e già dice no al Var. Aleksander Ceferin, presidente dal 14 settembre 2016 dell’organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio europeo, boccia almeno per il momento il supporto tecnologico agli arbitri aprendo così l’ennesimo dibattito sulla moviola a bordo campo. «Nessuno sa ancora come funziona esattamente – ha tuonato il cinquantunenne sloveno a margine della conferenza stampa che ha chiuso il 42° Congresso ordinario dell’Uefa – C’è ancora molta confusione. Nella prossima stagione non verrà utilizzato in Champions League».
Ma Ceferin lascia aperto uno spiraglio. «Non sono affatto contrario al Var, c’è però bisogno di spiegare meglio agli arbitri quando devono farne ricorso. Vedremo cosa accadrà durante la Coppa del Mondo». In realtà, se i direttori di gara di Russia 2018 potranno o meno avvalersi della tecnologia ancora non è certo. La decisione verrà infatti presa dall’Ifab il prossimo 3 marzo (durante una riunione nella quale si discuterà tra le altre cose della possibilità di introdurre le espulsioni a tempo), anche se il via libera appare scontato alla luce del sostegno del presidente Fifa Infantino.
In merito alla forbice sempre più ampia tra le grandi d’Europa e le altre squadre che partecipano alle due competizioni internazionali, Ceferin si dice pronto a lavorare per diminuire il divario. «Combatterò per introdurre misure che ristabiliscano un certo equilibrio. Certo, non posso garantire che squadre come lo Steaua e la Stella Rossa di Belgrado diventeranno le prossime compagini a veder inciso il proprio nome sul trofeo della Champions League».