(E. Menghi) Per Pallotta è semplicemente «il futuro della Roma», per Di Francesco «un capitale»: il talento di Pellegrini è sotto gli occhi di tutti.
Forse pure troppo in vista, con quella clausola rescissoria inserita nel contratto sottoscritto a giugno quando Monchi ha fatto valere il diritto di «recompra» dal Sassuolo. Il diesse non se l’aspettava di dover ritrarre tutto, in Spagna in questi casi il giocatore firma prima di partire e al ritorno non ha potere di rinegoziazione, com’è stato invece per Lorenzo. Fatto sta che nel mettere nero su bianco il nuovo accordo è stata aggiunta una «via di fuga»: con 25-30 milioni di euro (il prezzo varia in base al rendimento del centrocampista) qualsiasi squadra può assicurarsi il gioiellino di Trigoria.
«Sono convinto che resterà qui molti anni», diceva Monchi nella presentazione ufficiale ad agosto, ma gli uomini di mercato della Juventus (e non solo) lo studiano da tempo e lo hanno inserito nella lista degli obiettivi. Ma è troppo presto per predire il futuro di Pellegrini, la finestra invernale si è appena chiusa e lo stesso diesse romanista ha ammesso di aver bisogno di una «vacanza» dal calciomercato prima di rituffarsi nelle strategie per la prossima estate. L’unica cosa certa per giugno è che Lorenzo compirà 22 anni e sposerà la sua dolce metà Veronica, a cui ha fatto la proposta tra le mura di casa, lontano dai riflettori, per poi andare a festeggiare in un ristorante con vista Colosseo.
Una cosa intima per un ragazzo riservato, con la testa a posto e le idee chiare: «Non vincere – dice a Sky Sport – dispiace a tutti, ma il mister sa cosa fare, prepara le partite sempre per ottenere i tre punti. Dobbiamo tutti fare qualcosina in più, a partire da noi, a partire da Verona, una partita importantissima da vincere a tutti i costi. Sarebbe fondamentale per uscire da questo momento e per ritrovare un po’ di serenità, non che ci manchi, ma a livello di vittorie un pochino sì». È sincero Pellegrini nell’analisi del periodo nero che sta vivendo la sua squadra: «Io vedo una Roma a cui manca il risultato, ma non l’aggressività, lo stare bene fisicamente. Ci manca solo vincere, con una serie di successi puoi vivere tutto più serenamente anche nelle scelte in campo. La nostra stagione non è come tutti la descrivono, è un momento delicato, ma siamo agli ottavi di Champions e in campionato dobbiamo pensare partita per partita, cercare di vincere quelle che restano e magari alla fine qualcosa avremo recuperato». Ottimista, e romanista, lui che a Trigoria ci è entrato all’età di 9 anni e ha sempre sognato di tornarci da protagonista.
Ci sta riuscendo, forse non come vorrebbe davvero, trovando spazio tra le spalle larghe di Strootman, De Rossi e Nainggolan: «Un giocatore è sempre contento quando riesce a giocare tanto e riesce ad esprimersi. Per quello che sto facendo io sono relativamente contento: c’è da migliorare e non sei felice se non vinci. Non bisogna dare alibi, non solo in relazione al mercato ma anche a tutto quello che ci gira intorno».