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Conferenza stampa, Di Francesco: “Ci serve continuità nelle prestazioni. Modulo? Conta più lo spirito di squadra. Allenerei volentieri Balotelli”

Alla vigilia di Napoli-Roma, il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco ha risposto alle domande nella consueta conferenza  stampa pre-match. Queste le sue dichiarazioni:

All’andata Roma prima timorosa poi nel secondo tempo alla pari. Si riparte da lì?

“L’atteggiamento giusto fu quello del secondo tempo, non cambia la mentalità ma la capacità di rimanere in partita sempre. Con il Napoli non ci possiamo permettere cali”.

Nainggolan e Pellegrini?

“Sono in squadra da ieri, Radja deve smaltire i postumi del dente perso, valutiamo se utilizzarlo. Pellegrini è a disposizione”.

Con il Sassuolo per lei due pareggi contro il Napoli…

“Cambiano le squadre ma non la mentalità della mia squadra, anche se andai a Napoli con giocatori inferiori dal punto di vista tecnico. Se mettiamo sulla bilancia la qualità non c’è partita, ma noi abbiamo le potenzialità per fare bene nonostante la classifica”.

Il 4 marzo si vota: è un problema votare solo di domenica?

“Chi è impegnato la domenica è impossibilitato. Non è giusto essere astensionisti, credo nel voto e ci dobbiamo credere tutti per cambiare qualcosa. Non si può dire ‘tanto è sempre lo stesso’, ognuno di noi deve fare una scelta. Il voto è segreto”.

El Shaarawy come sta? Defrel può essere una pedina tattica?

“Si sono allenati molto bene, Greg ha avuto qualche problemino. Tutti e due possono essere presi in considerazione per la gara”.

Ha incontrato Sarri in C 10 anni fa, come è stato il vostro percorso? Lei allenerebbe Balotelli?

“Lo allenerei sì, io c’ho parlato due anni fa e volevo portarlo a Sassuolo. E’ un calciatore stimolante e con grandissimi mezzi. Sarri ha cominciato prima di me, passando per gioie e sconfitte, ma ora è uno dei migliori con qualità che aveva anche prima. Iniziò con il 4-4-2, poi al 4-3-1-2 ed ora al 4-3-3. E’ bravissimo a dare motivazioni e far capire le due fasi”.

Fra le prime 7 della classifica la Roma ha fatto meno punti negli scontri diretti. Un risultato positivo cambierebbe la mentalità?

“Noi abbiamo il bisogno di fare risultato per non rischiare, per mantenere il treno Champions. Ci dispiace aver fatto pochi punti con quelle lì davanti, domani ci proveremo”.

Uno dei problemi della Roma è che la squadra non fa quello che chiede o lo fa con troppi errori?

“Non diamo continuità a certi movimenti, sennò i calciatori non giocherebbero come voglio dall’inizio. Bisogna lavorare sull’aspetto mentale, per crescere e dare continuità. Perdiamo il filo conduttore, il campo darà la risposta ma i fatti ci dicono che alle prime difficoltà usciamo dalla partita. Abbiamo ribaltato poche volte un risultato negativo, ci sono delle deficienze su questo”.

Al di là del modulo, c’è un compromesso tra lei e la squadra? Ha messo in discussione le sue idee?

“Non avete capito che se una persona condivida e parli delle sue cose con educazione non è detto che non abbia personalità o interazione. Prima di tutto la condivisione è fondamentale, ovvero credere in quello che si fa. Noi abbiamo creduto in un determinato tipo di gioco, io parlo con loro e ascolto. Ascolto anche voi, poi rispondo con educazione. Ma non è un segno di debolezza, questo mi da fastidio. I giocatori faranno sempre quello che dico io, se non ci sarà risposta sarò il primo a salutare”.

Il suo regista ideale: cosa danno De Rossi e Gonalons?

“Nella gestione della palla Daniele è più esperto, Maxime ha più capacità fisiche nell’andare a recuperare il pallone. Possono giocare benissimo entrambi. Al di là del regista, bisogna rimanere corti, questo fa la differenza con ogni tipo di gioco e di modulo. Bisogna restare compatti, quando ci allunghiamo c’è sempre qualcosa che non va. Strootman a San Siro da regista ha fatto benissimo perché coadiuvato dagli altri, il concetto di fondo è sempre lo spirito di squadra”.

GGR

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