Le parole di Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, in conferenza stampa dall’Olimpico:
Oggi una tua vittoria o della squadra? Ti prendi una rivincita?
“Credo sia una bella soddisfazione per me, ma sono sereno perché la squadra ha risposto bene. Una squadra fatta di uomini, con atteggiamenti unici anche negli spogliatoi. Li ho sentiti dire grandi cose, per noi è un risultato straordinario. Roma vive con presunzione determinate cose, ma ha avuto la soddisfazione di arrivare ai quarti. Il pubblico era entusiasmante, da brividi, come quando giocavo”.
La condizione attuale è determinante, ciò spiega il periodo di appannamento precedente?
“In passato ho spinto di più in allenamento e venivo criticato, oggi si è visto il risultato. Sapevamo di poter soffrire, ma è un campionato in cui abbiamo vinto 5 partite nelle ultime 6. La squadra è in crescita, in condizione e in determinazione”.
Cosa vi siete detti dopo un primo tempo con pressing troppo caotico?
“Dovevamo uscire con gli esterni e davamo possibilità di farli palleggiare. Dovevamo mandarli sull’esterno, siamo cresciuti nel tempo e li abbiamo fatti rilanciare dalla difesa. Nel finale anche in superiorità abbiamo avuto un po’ di paura, abbiamo sofferto. Alisson non lo possiamo nominare, non hanno fatto un tiro. La determinazione è encomiabile, ci dovrà accompagnare in futuro”.
Fra Juventus e Siviglia di Montella chi preferirebbe affrontare. In cosa dovete crescere?
“Ho sentito Montella e ci siamo dati appuntamento in finale. Bisogna essere ambiziosi, ma non mi interessa ora. Dobiamo metabolizzare il tutto, mantenere l’equilibrio e pensare al Crotone. La Champions ce la giocheremo alla grande”.
Sta cambiando la sua Roma? E’ scattato qualcosa a Napoli?
“Siamo cresciuti in tutto. Ci si rimproverava che eravamo poco efficaci senza sfruttare le occasioni, ora siamo cinici e determinati. Abbiamo la capacità di stare in partita e lavorare assieme. La Roma deve avere una squadra forte, se capiamo questo possiamo fare tanta strada, senza parlare individualmente. La Juventus ha insegnato, noi dobbiamo guardare quelli bravi”.
Grande giocate in verticale e tanti fuorigioco…
“Lo abbiamo fatto noi, come loro. Ci proviamo, voglio che i miei forzino la giocata. Puntiamo ad andare in profondità, anche se a volte non ci riusciamo”.
Il merito che Di Francesco si attribuisce?
“Non mi piace parlare di me, parlo del contesto. Quando mi devo prendere le mazzate me le prendo, dico solo che ho dato una mentalità. Dare la voglia di affrontare tutti a viso aperto, in Europa non si gioca a rimpiattino, serve essere organizzati, corti, da squadra. La mentalità è giusta, tutto questo passa dalla quotidianità. La squadra si era smarrita, ora siamo tornati”.
Il salvataggio di Bruno Peres è stato decisivo all’andata. E’ un esempio?
“Ho parlato di squadra, nella squadra ci sono tutti quelli che sono all’esterno e che si vedono meno. E’ fondamentale essere squadra, con me l’opportunità c’è per tutti. Se si allenano bene per lo meno. Ho ritenuto ora dare continuità ad una certa formazione, abbiamo la condizione per affrontare più partite rvvicinate.
GGR