«Il fatto che una persona condivida, spieghi, parli, sia educato, non alzi la voce o lo faccia solo quando è davvero necessario non deve essere frainteso. Confondete la disponibilità o l’educazione con la mancanza di personalità. La condivisione è fondamentale per arrivare a qualcosa di importante. Condividere non significa accettare un sistema di gioco, condividere è credere ancor di più in quello che si fa. Il concetto è questo: noi abbiamo sempre creduto in un determinato tipo di gioco, io credo in un determinato tipo di gioco e, ovviamente, quando parlo con i ragazzi sono anche pronto ad ascoltare. Però, alla fine, decido io. E deciderò sempre io quale è il sistema di gioco e i giocatori faranno quello che dirò. Nel momento in cui vedrò che dall’altra parte non c’è risposta, sarò il primo a dire ciao».
C’è tutto Eusebio Di Francesco in questa lunga risposta data in conferenza stampa prima di Napoli-Roma.Testimonianza di un momento di grande difficoltà – scrive il Corriere della Sera -, in cui solo i risultati possono ridare certezze al gruppo: «L’ho detto e ridetto: non diamo continuità a determinati movimenti. Se i giocatori non volessero fare ciò che gli chiedo, non lo farebbero dall’inizio. Invece lo fanno e per questo motivo bisogna lavorare sull’aspetto mentale. Solo il campo darà la risposta. Il problema è che alla prima difficoltà andiamo troppo facilmente fuori dalla partita. Non abbiamo quasi mai rimontato uno svantaggio: è un segnale su cui lavorare con più attenzione. Io per primo».