Intervista a Paolo Ferrara, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Campidoglio, sullo Stadio della Roma:
Ci può spiegare tecnicamente a che punto dell’iter siamo e se sarà possibile posare la prima pietra nel 2018?
Io faccio una premessa, noi come amministrazione abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare nei tempi previsti. Tutte le pratiche sono state inviate in Regione. Hanno chiesto delle nuove integrazioni a Eurnova ma niente di che. Adesso il progetto tornerà a breve in Campidoglio perché dovrà passare in giunta con una delibera, che poi verrà ratificata in seguito in assemblea capitolina, che darà l’ok alla variante urbanistica e poi si potranno iniziare i lavori. Non credo che passerà più di qualche mese. Ormai ci siamo, avremo uno stadio fatto bene, un lavoro fatto bene dall’amministrazione.
Civita nei mesi scorsi ha tirato nuovamente in ballo la storia del Ponte dicendo che bisognava trovare una soluzione alternativa. Questa fa parte delle richieste che sono state fatte ad Eurnova oppure al Comune?
Al di là delle richieste questa è una parte del progetto che è andata veramente veloce. In giunta è stata approvata la delibera del Ponte dei Congressi. Poi c’è stata questa diatriba ponte sì – ponte no, quale ponte? Il ponte era quello dei Congressi, perché noi avevamo stralciato quello di Traiano, perché avevamo individuato questo ponte che era già finanziato; è rimasto in piedi il progetto così come lo avevamo pensato e comunicato. Rimane dunque il ponte dei Congressi al servizio della viabilità del progetto Stadio ma anche dei cittadini, perché quella è un’arteria molto importante che darà un servizio a tutta la città. Resta poi lo Stadio che secondo noi è espressione di questa amministrazione, uno Stadio completamente rivoluzionato, lo abbiamo detto mille volte: questo è uno stadio verde. Abbiamo previsto opere importanti da parte dei proponenti, quindi del privato: nuovi treni della Roma-Lido, l’allargamento della Via Ostiense nell’ultima parte, un parco fluviale bellissimo all’interno dello stadio, quindi tantissimi alberi e tanto verde al servizio della città; poi ancora la messa in sicurezza del quartiere Decima e il Tevere che sarà navigabile ed avrà la sua banchina per cui potremmo arrivarci tramite il Tevere allo stadio…c’è tutto quello che serviva. C’è un ponte che va dall’altra parte del Tevere…Io credo che possiamo essere tutti soddisfatti di questo progetto. Ricordiamo sempre che quest’opera porterà tantissimi posti di lavoro. L’obiettivo è stato centrato. Aspettiamo l’inizio dei lavori che spettano comunque al proponente.
Ma secondo Voi c’è una colpa della Regione per dei ritardi, o no?
Il tempo delle polemiche, tutte venute dall’altra parte credo sia finito. Attualmente non c’è nessuna tensione, ormai tutti hanno capito la bontà di questo progetto, un progetto che noi rivendichiamo ma che non ha un colore politico. Diamo la possibilità di avere uno stadio nuovo ai tifosi della Roma.
Abbiamo visto quasi una pace istituzionale tra la Raggi e Zingaretti…
Con la Regione abbiamo sempre dialogato, forse prima c’erano tensioni legate a problemi di altro genere. Io credo che Roma abbia bisogno di lavorare. Questa amministrazione si è presentata proponendo un programma e tutti quanti devono fare la loro parte, a partire dal governo, speriamo di averne uno al più presto. Non possiamo fare campagna elettorale sulla pelle dei romani, noi dobbiamo dare servizi e opportunità alla città.
Per quanto riguarda il nuovo Governo, cosa accadrà, ci saranno delle alleanze con qualcuno?
Io credo che Luigi Di Maio sia stato chiaro, chiaro come il M5S. Noi abbiamo un programma, un programma importante che ha ricevuto un grande successo, lo dicono i numeri. A questo punto, sulla base del programma, Di Maio sta sondando chi ci vuole stare all’interno di questi ‘paletti’. Noi siamo aperti a tutti quelli che vogliono portare avanti il programma. Discussione deve essere aperta a tutti. Adesso si sta discutendo per le presidenze delle Camere, ci deve essere un senso di responsabilità da parte di tutti i partiti. Questo non significa fare alleanze o fare inciuci, ma dobbiamo pensare al bene del Paese.
Fonte: Centro Suono Sport