(E. Menghi) Più è bella più fa rabbia. La Roma di Napoli si porta dietro i rimpianti di una stagione in cui ha fatto il dottor Jekyll e il mister Hyde. I sintomi della doppia personalità sono venuti fuori in maniera lampante in partite importanti come l’andata e il ritorno col Chelsea ai gironi di Champions League, dove si è vista una squadra caparbia, ambiziosa e determinata, e in quelle notti più amare che hanno portato per esempio alla sconfitta col Milan, «la più brutta» per Di Francesco perché è stato sbagliato in primis l’atteggiamento.
Il voltafaccia è rapido, imprevedibile, manda all’aria ogni pronostico ed è questo a preoccupare. Il poker del San Paolo deve avere un seguito, non restare un fenomeno isolato delle potenzialità della Roma: ora c’è bisogno di spingere, di insistere sulla strada giusta senza tornare a mostrare il volto più fragile. Il patto allenatore giocatori potrebbe aver dato la svolta che serviva, sentendo parlare Perotti e Alisson a fine gara si è percepita la volontà di proteggere il tecnico, la voglia di continuare con lui, ma prima di fare proclami è stato il campo a dire la verità: tutti credono in Di Francesco, che si è preso la seconda rivincita di quest’annata, cominciata tra i dubbi, poi smentiti e di nuovo tornati ad affacciarsi a Trigoria dal famoso derby fino a Napoli. Ma ora basta.
La continuità trovata nei 90 minuti va estesa alle partite che verranno, anche in quell’Olimpico in cui sono sorte le maggiori difficoltà in questa strana stagione in cui in casa la Roma fa la timida, si dimentica di verticalizzare e tiene troppo palla. Col Torino venerdì si aspettano conferme importanti anche in ottica Champions, martedì con lo Shakhtar non sono ammessi passi falsi. De Rossi, uno dei leader ritrovati che sa bene cosa significa alternare prestazioni da top player a follie da mister Hyde, è a rischio per la sfida di campionato coi granata per colpa di una distorsione alla caviglia sinistra, quella che già in passato l’ha fatto dannare. Andando a calciare il pallone al San Paolo, è scivolato e gli si è girata la caviglia. Ha lasciato lo stadio senza stampelle, ma zoppicando un po’, ieri a Trigoria nel giorno libero per la squadra ha fatto terapie e oggi sarà controllato: punta a rientrare in gruppo in settimana, c’è ottimismo sul recupero.
Altrimenti potrebbe rivedersi Gonalons e Pellegrini potrebbe far rifiatare Strootman, anche se sabato sentiva ancora un leggero indurimento muscolare. Di Francesco ragionerà sul turnover a partire dalla ripresa di oggi, due mosse sono obbligate, viste le squalifiche che pendono su Dzeko e Fazio: in attacco si rivedrà Schick dall’inizio, sarà la sesta chance da titolare per il ceco che solo in Coppa Italia, proprio contro il Torino, è riuscito a fare gol e in campionato cerca ancora la prima gioia, mentre in difesa giocherà Juan Jesus. Toccherà alla Roma 2 non cambiare faccia.