(E. Menghi) Una vita da mediano, e non solo. Ismail H’Maidat era considerato un gioiellino quando l’ex diesse giallorosso Sabatini lo prelevò dal Brescia, dov’era cresciuto calcisticamente, nella finestra del calciomercato invernale della stagione 2015-16, ma l’acquisto per il futuro (firmò fino al 2020) della Roma si è perso tra prestiti e rapine.
Sì, avete capito bene. Il centrocampista classe 1995, olandese di origini marocchine ancora di proprietà del club di Pallotta, è stato arrestato in Belgio con l’accusa di aver partecipato a cinque furti a mano armata. I media locali riportano fonti della procura, secondo le quali il 22enne provvisto di pistola avrebbe avuto un ruolo negli scippi avvenuti in una stazione di servizio, un casinò, un negozio di scarpe e due supermercati nei dintorni di Anversa.
Un curriculum da rapinatore più lungo di quello da calciatore in quest’annata nella seconda divisione del campionato belga, dove ha giocato appena 6 minuti in 3 presenze col Westerlo prima di essere cacciato dal club perché non si presentava mai agli allenamenti. Da novembre in poi si sono perse le sue tracce, fino a ieri, quando è arrivata la notizia del fermo. La maglia della Roma non l’ha mai indossata, a Trigoria l’ha portato il procuratore Mino Raiola e si è visto solo per firmare il contratto. Negli ultimi due anni è stato ceduto in prestito all’Ascoli, al Vicenza, all’Olhanense e, appunto, al Westerlo. In Serie B ha fatto 41 presenze e pure un gol, ma da quando ha messo piede in Belgio ha praticamente smesso di fare il calciatore e ora è in carcere, mentre suo fratello minore gioca nell’Under 16 della Juventus.
Risale invece al mese scorso la sconvolgente notizia dell’arresto di Semedo del Villareal e dell’Under 21 del Portogallo: a suo carico accuse pesantissime come sequestro di persona e rapina a mano armata. Tutto è scattato con la denuncia di un uomo il 12 febbraio, sequestrato, legato, imbavagliato e picchiato, costretto a dare le chiavi della sua villa, svaligiata da Semedo e complici, come accertato dalle successive indagini. Un calciatore della Vibonese, Maicon Alfredo Oliva, è stato invece fermato nel 2012 dai carabinieri con l’accusa di avere commesso tre rapine in un giorno ai distributori di benzina: era finalmente approdato in seconda divisione, dove gli stipendi non sono stellari, e per arrotondare aveva escogitato un metodo tutto suo. Illegale. Il brasiliano Breno fu arrestato per l’incendio doloso con cui distrusse la sua casa, è uscito di galera nel 2013 per buona condotta. L’US Breno è il nome del club di Viserjan Lleshaj, 30 anni, fermato per furto aggravato. L’sms al mister prima di finire agli arresti domiciliari: «Non posso venire all’allenamento perché non mi sento bene».