(F. Balzani) – «Non mollate», è l’urlo che ha accolto a Fiumicino la Roma al ritorno dalla terribile (per tanti motivi) trasferta di Liverpool. I tifosi ci credono ancora in vista del ritorno del 2 maggio, ed è giusto così vista l’impresa di 16 giorni fa contro il Barcellona. La sconfitta contro i Reds, però, è decisamente diversa rispetto a quella dell’andata al Camp Nou dove ci si poteva giustamente appellare a errori arbitrali, sfortuna e occasioni fallite.
Ad Anfield la Roma ha mollato mentalmente e il 5-2 sta più stretto al Liverpool che ai giallorossi. «Col Barcellona sentivamo di potercela giocare, perché al Camp Nou eravamo stati sfortunati. Stavolta c’è stato un black out», l’ammissione di De Rossi. Un black out di testa, ma soprattutto tattico. Si è passati così dai complimenti per il cambio modulo del 3-0 a Messi e compagni alle critiche per l’ostinazione della difesa a 3 contro una squadra ultra offensiva sulle fasce. Nel mirino, così, è rifinito Di Francescoche ha concesso (soprattutto) a Salah di sfruttare praterie inaspettate. «Ma non credo sia stato un problema di modulo – lo giustifica David Pizarro che a Manchester nel 2007 ne prese addirittura sette – La squadra doveva giocare più corta, come stava facendo nei primi minuti. Poi si è allungata e in quel momento Salah e Mané hanno sfruttato gli spazi, ma non vedo responsabilità del tecnico. In quegli stadi se i club di casa prendono entusiasmo sono dolori. Non credo poi la Roma stesse giocando con la difesa a 3, mi sembrava più a cinque. Il problema forse c’è stato davanti dove serviva allargare in campo. Di Francesco lo ha fatto nel secondo tempo con Perotti, e le cose sono andate meglio. Rimonta impossibile? Lo si diceva pure prima di Roma-Barça».
Riise, invece, critica Eusebio: «Lasciando Jesus esposto all’1 contro 1 con Salah sarà sempre dura…». Ancora più feroce l’attacco di Rio Ferdinand: «Ridicolo l’atteggiamento tattico. Forse Di Francesco non ha avuto tempo di vedere le partite del Liverpool. Si è consegnato a Klopp. Ha abbandonato i suoi giocatori per come li ha schierati».
Fonte: leggo