Dal 19 maggio 2001 a domani. Poco meno di 17 anni. Tanto è passato da quella serata in cui uno sconosciuto quindicenne di nome Edin Dzeko calcò il prato del “Paolo Mazza” per disputare il torneo dedicato alla memoria del presidentissimo spallino giocando nelle file dei Giovanissimi dello Zeljeznicar Sarajevo, alla prima uscita fuori dalla Bosnia martoriata dalla guerra civile degli anni ’90. Domani, Dzeko tornerà qui, dove tutto è cominciato, dove lui si è aperto all’Europa iniziando le tappe di quel percorso che poi – dalla sua Sarajevo – lo avrebbe portato a Teplice (Repubblica Ceca), Wolfsburg (Germania) e Manchester (Inghilterra, sponda City) prima di approdare a Roma nel 2015. Allora ragazzo ricco di sogni, oggi uomo, padre, calciatore consacrato. Per quanto cambiato, abbellito, il “Mazza” domani susciterà sicuramente emozioni in Dzeko riavvolgendo il nastro della memoria. Il centravanti bosniaco della Roma ricorderà quella sera di maggio, Ferrara sarà per sempre parte del suo bagaglio, di vita e professionale.
Fonte: La Nuova Ferrara