(…) La Roma non arrivava in semifinale di Champions/Campioni da 34 anni quando entrò ad Anfield per provare a non interrompere un sogno. (…) Ma davvero è finita qui? Non proprio. La Roma ci crede, basando le proprie certezze su 3 basi: un cambio di sistema di gioco che possa non lasciare la difesa in balia dei satanassi del Liverpool; la vitamina rappresentata dall’innesto di Schick fin dal primo minuto (…); la resurrezione di quella vecchia guardia – De Rossi, Manolas, Strootman, Florenzi e Kolarov su tutti – che ad Anfield non è stata all’altezza della situazione. Cominciamo da qui, dalla chiamata in causa di Eusebio Di Francesco a tanti che avrebbero potuto fare di più. «Mancanza di personalità», ha detto l’allenatore giallorosso. (…) tutti credono nella rimonta, e lo stesso Di Francesco lo ha ribadito ieri a un gruppo che ha ancora nella mente la prova col Barcellona, che ha certificato come questa squadra non sia una «parvenu» a questi livelli. «Potevano ucciderci e non l’hanno fatto: ora abbiamo ancora chance», ha certificato ieri Monchi. Il problema è: come? Visto come si è mossa la Roma nel finale, è probabile che il tecnico giallorosso scelga di ripuntare sulla difesa a quattro, con un centrocampista in più pronto ad abbassarsi quando occorre difendere sulle ripartenze inglesi, e ad alzarsi nel pressing e nella ricerca della profondità. (…) Si punterà sul solito schema 4-3-3, ma con Schick al posto di Ünder, sperando che l’attaccante ceco dia seguito alle ultime buone prestazioni, visto che proprio sabato scorso ha segnato il suo primo gol in campionato con la maglia giallorossa contro la Spal. Sì, proprio Schick, l’uomo che si trova quasi all’improvviso dentro il suo momento migliore con la maglia della Roma. (…) In fondo, che i limiti di Schick fossero soprattutto caratteriali, strozzato com’era (com’è ancora?) dal prezzo del suo cartellino, non ci sono dubbi. Ma il ceco ad Anfield ha di fatto da solo dato linfa all’attacco giallorosso, rendendo la vita meno complicata al centravanti Dzeko, non fosse altro che per una questione di chili e centimetri rispetto a Ünder. (…) Ecco: l’appello di Eusebio Di Francesco alla poca personalità vale come un pungolo in vista del ritorno all’Olimpico. (…).
Fonte: gazzetta dello sport