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Le pagelle di Barcellona-Roma: Manolas ‘frena’ Messi. Perotti intraprendente. Pellegrini e Gonalons da bollino rosso

Barcellona-Roma

(K. Karimi & A. Papi) – Ecco voti e pagelle del match di Champions League di stasera tra Barcellona e Roma allo stadio Camp Nou:

-BARCELLONA-

Ter Stegen 6; Semedo 6, Pique 6.5, Umtiti 6, Jordi Alba 6; Sergi Roberto 7 (Gomes s.v.), Rakitic 6.5, Busquets 6 (Paulinho 6), Iniesta 7 (Suarez s.v.); Messi 6.5, Suarez 7. All: Valverde 7

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-ROMA-

Alisson 5.5 – Stranamente si fa tremare le gambe nel momento forse più atteso della sua stagione. Osannato come il ‘Pelè dei portieri’ viene battuto più dai compagni che dagli avversari. Un paio di brividi e qualche responsabilità sul gol di Piqué. Buone le sue uscite di piede.

Bruno Peres 5.5 – Apparso a sorpresa in formazione, sembra giocare in fiducia senza andare in apnea sui movimenti di Iniesta e Jordi Alba da quella parte. Difficilmente sa accompagnare la manovra in ripartenza, ma considerando le premesse se la cava anche degnamente. Finisce sulle gambe lasciando troppo spazio sulla fascia destra.

Manolas 6.5 – La Roma subisce quarto reti, tra cui un suo autogol sfortunato di ginocchio. Ma il greco è il migliore tra i giallorossi, guadagnandosi applausi per un paio di recuperi perfetti sui temutissimi Messi e Suarez. Avessero giocato tutti con il suo grado di concentrazione, il punteggio sarebbe stato meno mortificante.

Fazio 5 – Le lunghe leve lo aiutano poco, spesso va in confusione quando Messi lo punta e lo imbambola per bene. Meno lucido del solito ma non era impresa facile passare indenne sotto i colpi dell’attacco blaugrana.

Kolarov 6 – Parte con timidezza, impaurito dalle giocate offensive di Sergi Roberto e Messi dalle sue parti. Poi si scrolla la tensione e gioca con scioltezza, regalando anche un paio di cross interessanti. Come al solito l’asse mancino d’attacco della Roma è l’arma più pericolosa.

De Rossi 5 – Impossibile giudicarlo solo per l’autogol che spacca la partita, visto che il suo intervento (tempisticamente perfetto) si infila alle spalle di Alisson anche per buona dose di sfortuna. Finché tiene la posizione gioca una garra tatticamente ordinata, poi finisce per andare in confusione. (dal 77′ Defrel 5 – Sembra entrare bene in gara, ma il gol cestinato con Ter Stegen fuori porta è da attaccante sotto categoria).

Pellegrini 4.5 – Come al solito: i movimenti sono discreti, dettati dalla conoscenza ormai ottimale del 4-3-3 stile Di Francesco, ma quando c’è da dare il colpo di qualità o l’intervento decisivo si dimostra immaturo e caotico. Ha colpe sul primo gol del Barça, quando non segue Iniesta, e sul raddoppio per essersi addormentato sullo scatto di S. Roberto. (dal 61′ Gonalons 3 – Acquisto inspiegabile dell’estate, da quando entra fa solo danni. Tocchi svirgolati, verticalizzazioni imprecise e quel regalo nella propria area per il colpo di Suarez. Serviva l’incomprensibile ingresso del francese per far sbloccare l’uruguayano in Champions).

Strootman 5.5 – Mezzo voto in più perché, nonostante le ampie difficoltà strutturali, appare l’ultimo a mollare in mezzo al campo. Nel primo tempo se la cava difensivamente tenendo la posizione e attuando un paio di recuperi vecchio stile. Ma quando le linee si allungano è il primo a finire a corto di ossigeno.

Florenzi 5 – Ormai da quando fa il terzino a tempo pieno diventa difficile per lui interpretare nuovamente il ruolo di esterno d’attacco. Leggero e a tratti timido, avrebbe anche la chance in contropiede per far male ma si fa rimontare dal ben più prestante Semedo. Meglio quando parte dalla linea a quattro. (dal 72′ El Shaarawy s.v. – Nonostante abbia venti minuti per mettersi in mostra non si nota praticamente mai).

Dzeko 6 – Si sapeva fin dall’inizio che sarebbe stata per il bosniaco una serata di sacrifici e palloni sporchi. Meriterebbe un rigore a favore dopo pochi minuti, ma l’arbitro Makkelie preferisce sorvolare. Sembra arrancare troppo presto, ma mette la solita zampata vincente che rende la sua prova comunque sufficiente.

Perotti 6 – Sacrificato spesso in fase difensiva, si ritrova incredibilmente a difendere nella propria area per un’ora piuttosto che offendere dalla parte opposta. Quando mette il turbo è pericolosissimo: non a caso dal suo guizzo nasce l’unica rete romanista di giornata.

All. Di Francesco – A livello di prestazione francamente la sua Roma non poteva fare molto più. Il rammarico sta tutto racchiuso in due fattori: gli episodi girati decisamente in modo negativo, con un rigore netto negato e due autoreti regalate, ed i ricambi decisamente non all’altezza per il livello di un quarto di finale di Champions League. L’applicazione difensiva della sua squadra per 50 minuti è positiva, ma neanche la giornata non di grazia dello spauracchio Messi salva la solita Roma inconcludente e in versione harakiri dall’imbarcata.

GGR

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