(…) L’attaccante che aiuta nella fase difensiva è un must del tatticismo italiano. (…) La domanda è perciò pertinente: Momo Salah che non insegue Kolarov ma attacca in continuazione Juan Jesusha un comportamento giusto o sbagliato? I 43 gol segnati in stagione — 10 in Champions League— sembrano un fondato motivo per prendere il Salah attaccante/attaccante. L’egiziano ha fatto un salto di qualità impressionante in questa stagione ed è sicuramente merito del suo lavoro, punta dell’iceberg che tutti vedono. Sotto l’acqua, però, ci sono Klopp e la sua idea di calcio dinamico ma con ruoli ben definiti. Tutte le energie di un giocatore devono essere finalizzate al bene del gruppo, ma capire qual è il vero bene della squadra è il primo compito dell’allenatore. Klopp, con Salah, sembra esserci riuscito alla perfezione. Salah alla Roma non segnava poco: 82 partite, 34 gol. Ma al Liverpool è diventato una macchina inarrestabile: 43 gol in 47 presenze. (…) Il d.s. giallorosso Monchi ieri ha chiarito alla radio spagnola Onda Cero: «L’ho venduto io e mi assumo ogni responsabilità. Ma siamo stati costretti a venderlo entro il 30 giugno dai vincoli imposti dalla Uefa che stava monitorando attentamente i nostri conti. Se non lo avessimo venduto, oggi non saremmo in semifinale. Siamo stati obbligati a cederlo anche perché lui voleva andarsene, non c’era altra soluzione. (…)».
Fonte: corriere dello sport