(L. Monaco) – «C’è chi giudica dietro a una tastiera, chi fa i fatti in terra straniera» . È il riverbero in Rete del pensiero spontaneo dei ragazzi più vicini allo zoccolo oltranzista della tifoseria giallorossa. Dopo gli scontri sotto la curva di casa nel prepartita del match di andata, si alza la tensione in vista della sfida di ritorno. Le reti di Dzeko e Perotti, del resto, tengono accese le speranze, seppur misurate, dei romanisti. L’Olimpico è sold- out da giorni. La partita conserva tutta la sua importanza, anche alla luce di due imprese storiche: non solo la vittoria contro il Barcellona 20 giorni fa, ma anche la magica notte di Roma-Dundee. La rimonta firmata da Pruzzo e Di Bartolomei consegnò alla Roma la finale contro il Liverpool. Il resto è storia, compresa la caccia all’inglese avviata dopo il fischio finale dagli ultrà giallorossi. Adesso, dopo il ferimento di Sean Cox, non è escluso che qualche vecchio hooligan ormai fuori dalle dinamiche del tifo organizzato ma presente alla finale di Coppa dei Campioni voglia accaparrarsi uno dei 5mila tagliandi già consegnati alla società inglese per abbandonarsi a una notte di follia, come ai tempi andati.
Per prevenire ogni tipo di criticità, il 2 maggio verrà predisposto un imponente impianto di sicurezza. Almeno tre giorni prima della gara inizierà monitoraggio di tutti i punti di raduno dei Red’s nel cuore del centro storico. L’obiettivo è evitare agguati “mordi e fuggi” da parte dei romanisti, oltre alla tutela delle fontane e dei monumenti. L’assedio alla Barcaccia da parte dei tifosi del Feyenoord è storia recente. Per scongiurare scene analoghe, come è già accaduto in occasione di altri eventi internazionali, sarà firmata in prefettura l’ordinanza di divieto di vendita e asporto di bevande alcoliche. Il giorno della gara per i tifosi ospiti sarà organizzato un punto di aggregazione, presumibilmente in piazzale delle Canestre a Villa Borghese, dove potranno radunarsi in attesa di essere scortati allo stadio. Scatteranno controlli accurati anche negli aeroporti, nelle stazioni, ai caselli autostradali.
Il monitoraggio delle frange più violente è iniziato già dal giorno del sorteggio. Nulla sarà lasciato al caso. Con l’obiettivo di evitare qualsiasi tipo di commistione tra le due tifoserie. Cosa che non è accaduta a Liverpool. Dove il match è stata affrontato con le ordinarie misure a garanzia dell’ordine pubblico. Risultato? Nessun percorso dedicato è stato riservato ai giallorossi. Un gruppo di 50 romanisti, partito con il pullman da Roma, ha raggiunto Perugia, da dove è decollato facendo scalo a Bruxelles e Manchester. Poi in treno alla volta di Liverpool. Una volta raggiunto lo stadio, quando è sfilato sotto la Kop è stato investito da un fitto lancio di bottiglie. Ne è nato un parapiglia, le due tifoserie sono venute a contatto. Ad avere la peggio è stato il 53enne irlandese. Ma altri agguati da parte dei Reds si sono registrati all’uscita dal settore ospiti, nei pressi di Stanley Park. Uno scenario che a Roma dovrebbe essere scongiurato grazie all’ impianto di sicurezza ad hoc.
Fonte: la repubblica