(…) Io spero e penso che la Roma ce la possa davvero fare ad eliminare il Liverpool. Ai ragazzi chiedo solo questo. Nessuna vendetta, perché poi è un termine che non mi piace. Ma una grande gioia sì. Che non mi ripagherebbe di quel 30 maggio 1984, del resto non si potrebbe mai. Ma aiuterebbe a vivere una soddisfazione immensa, quella sì. Per riuscirci la Roma deve avere forza, coraggio e tranquillità.
(…) E poi so che non sarò l’unico a vivere questa partita con trepidazione ed ansia. Non parlo dei tifosi giallorossi, quelli ci mancherebbe altro. Parlo di chi era con me quel 30 maggio lì, gente come Pruzzo e Conti, per esempio. Io la vedrò da casa, loro saranno lì, ad Anfield, con il cuore in subbuglio. (…) E poi c’è Ago, il nostro Ago. Perché so che lui c’è e ci sarà, stasera come tra una settimana, nella sfida di ritorno, in un Olimpico stracolmo di amore. (…) So che stasera lui farà un tifo pazzesco da lassù. E sarebbe bello vincere soprattutto per lui. Ai ragazzi dico questo: nessuna vendetta, ma una gioia immensa sì. Del resto, si può.
Fonte: gazzetta dello sport