Ramon Rodriguez Verdejo ‘Monchi’, direttore sportivo della Roma, torna a parlare alla stampa spagnola. Il ds giallorosso ha ripercorso il momento del suo arrivo nella Capitale: “La mia prima pianificazione in Italia potrebbe non essere stata la più normale per me – le sue parole -. È ora che comincio a capire meglio il Monchi di cui Roma ha bisogno. Quando c’è un cambiamento grande come quello che ho vissuto, ci si deve conoscere di nuovo, per sapere quale parte di Monchi sia ancora valida. Quando sono arrivato, è stato tutto molto veloce. Abbiamo dovuto far quadrare i numeri e generare plusvalenze”
Il ds passa poi a parlare di Di Francesco: “Una scommessa rischiosa? Non lo penso. C’erano basi solide per avere fiducia. L’ho scelto per le sue qualità ma anche per la sua conoscenza di Roma. Ha giocato 4 anni qui, ha vinto anche uno scudetto. Sapere quanto sia speciale lavorare in questo club è stato molto importante. Inoltre, stavo cercando un tecnico equilibrato, in grado di avere un buon rapporto sia con i media che con i tifosi, ma anche che fosse in grado di sfruttare al meglio i giocatori. È vero che non avevo esperienza in Champions League, ma con il mio aiuto e quello dei suoi giocatori sembrava tutto più facile”.
Poi Totti: “Il vuoto di Totti non è tanto, grazie a Daniele De Rossi: è un giocatore formato a Roma, con un’innata capacità di trasmettere i valori dell’appartenenza”. E su Dzeko: “Ha 32 anni ma fa una vita professionale perfetta: si allena come dovrebbe, gli piace quello che fa e la scorsa stagione ha segnato 39 gol. Forse non c’è nessuno di essenziale per noi ma Dzeko, da solo, è in grado di vincere una partita”.
Tornando ai singoli inevitabile pensare anche al momento di forma di Cengiz Under: “Si hanno sempre notizie su notizie… Ne avevo parlato con un agente con cui ho un buon rapporto, Bayram Tutumlu. Ho iniziato a seguire Ünder. Aveva fatto una stagione magnifica ed era già di valore internazionale. La cosa più difficile per portare un ragazzo di 20 anni dalla Turchia non è vederlo, ma scommettere ed essere convinto che possa avere una carriera importante. È ancora molto giovane, non domina ancora l’italiano, quindi ha molto margine di miglioramento”.
Poi si parla anche di El Shaarawy: “È ancora giovane, ha un’età magnifica per svilupparsi ancora di più. Grandi qualità e condizione incredibile. Ha dribbling, gol, colpi con entrambi i piedi ed è il nostro miglior uomo negli spazi. Credo molto in Stephan”. Infine la sfida contro il Barcellona: “Sono consapevole che l’ultima volta che la Roma ha giocato al Camp Nou ha perso 6-1. L’ho letto e visto molte volte. Ma spero che le cose vadano un po’ meglio questa volta”.
Fonte: elmundo