«Senza ponte di Traiano». E infatti nella cartella «Progetto Stadio a Tor di Valle – Adozione della Variante al PRG» pubblicata ieri dal Campidoglio, per la prima volta si disegna la planimetria con un solo ponte – quello dei Congressi finanziato dal Cipe – nell’area interessata dallo stadio della Roma. Lo studio – è scritto nel file – è da adottare «nel caso in cui le Amministrazioni Competenti decidessero di stralciare definitivamente il ponte sul Tevere “di Traiano”, ovvero l’opera pubblica (in origine interamente finanziata dai privati) dal peso di 100 milioni di euro prevista insieme alle famose torri di Libeskind nel progetto Marino, ma poi scomparsa dalle carte dopo il dimezzamento politico» delle cubature da parte del Campidoglio era-M5S. Anche nelle simulazioni dei flussi del traffico allegate alla variante si tiene conto del solo ponte dei Congressi: il ponte di Traiano è tornato fantasma. Ergo, il Campidoglio è pronto a procedere senza il ponte battezzato come strategico dal Ministero delle Infrastrutture , la Regione e pure per la Città metropolitana, ente a trazione grillina secondo il quale era necessario «realizzare un secondo accesso carrabile all’area». Ad oggi, però, il ponte è non finanziato e praticamente fuori dalle carte. Più no che sì, dunque. Col rischio che, quando (a luglio) il progetto tornerà sul tavolo della Conferenza dei servizi dopo l’ok dell’Aula alla variante, si debba ricominciare a litigare rimandando a data da destinarsi la posa del primo mattone.
Fonte: Corsera