
(V. Curcio) – Arrivano sempre come fulmini a ciel sereno le sanzioni ai tifosi della Curva Sud. Questa volta a rimetterci è stato un lanciacori, uno dei ragazzi che salgono sulla balaustra ai piedi del settore per coordinare il tifo di migliaia di persone. Era stato multato già a Roma-Interdel 26 agosto e a Roma-Cagliari del 16 dicembre, negli scorsi giorni gli è stata invece notificata la diffida: non potrà accedere agli stadi per due anni. È l’ennesimo episodio di una piaga, quella della pioggia di multe da 167 euro, che sta ormai minando la tifoseria organizzata romanista sulla base del regolamento d’uso dello Stadio Olimpico. È inoltre la seconda volta che un lanciacori viene diffidato per essere stato multato due volte per lo stesso motivo: entrambi faranno ricorso.
Una punizione che risolve un problema, poiché sanziona un comportamento inoffensivo e soprattutto necessario, visto che non si può pretendere un tifo assordante se non si permette a qualcuno di coordinarlo. Sia ben chiaro, le multe ai lanciacori sono inappuntabili dal punto di vista formale, in quanto il citato Regolamento vieta di «arrampicarsi su balaustre, parapetti, divisori ed altre strutture non specificatamente destinate allo stazionamento del pubblico».
Tra palchetti e realtà
Se da qualche tempo non si ripropongono più le assurde multe per chi cambia posto rispetto a quello indicato sul biglietto, è ancora a rischio chiunque introduca uno stendardo o uno striscione con qualsiasi tipo di scritta senza previa autorizzazione delle forze dell’ordine: clamoroso è stato il caso dei ragazzi multati per uno striscione in omaggio a Daniele De Rossi durante Roma-Spal.
Ma una soluzione, almeno per quest’ultima problematica, ci sarebbe: a febbraio infatti la Roma ha svolto le pratiche per avviare la realizzazione di alcuni “palchetti” in Curva Sud per far sì che chi deve coordinare il tifo lo possa fare al sicuro (più dalle multe che da altro). Il progetto, che aveva incassato l’ok del Prefetto e dell’Onms, è però in una fase di stalloperché, per essere realizzato, avrebbe bisogno di essere sostenuto anche dall’altra squadra che utilizza l’Olimpico.
Burocrazia batte storia 1-0. Non c’è spazio all’Olimpico per gli striscioni in ricordo di Fausto Iosa, pilastro del Commando Ultrà scomparso otto anni fa, e di Massimiliano Coci “Cocco”, altra colonna della tifoseria romanista di quei decenni. I due striscioni sono stati fermati all’ingresso dello stadio, dove i controlli sono stati più fitti del solito generando anche ritardi nell’ingresso, perché non erano stati precedentemente autorizzati: anche in questo caso, viene da chiedersi come mai una regola venga applicata solo in alcune situazioni, vietando peraltro due striscioni dal contenuto del tutto inoffensivo.
Fonte: Ilromanista.eu