La Roma e il suo allenatore hanno sempre superato un avversario che immaginavano e temevano superiore, nella migliore delle ipotesi alla pari, in questa Champions. Pensate: prima a sorpresa in un girone con Chelsea e Atletico Madrid. A seguire la qualificazione contro lo Shakhtar, e non certo da testa di serie numero uno. Poi l’impresa con il Barcellona, fino al rimpianto Liverpool, contro una società che ha il doppio dei ricavi in bilancio, che in estate viene a fare la spesa a Trigoria portandosi via Salah e a gennaio prova un altro blitz pure per Alisson. Ecco: Di Francescoè riuscito lì dove aveva fallito Fabio Capello. È andato meglio di Luciano Spalletti e, molto più semplicemente, ha scavalcato tutti: mai la Roma aveva vinto sei partite di Champions in una sola stagione. [..] Ecco il prossimo obiettivo di Di Francesco: trasferire al campionato, contro avversari meno affascinanti e per un periodo di stress molto più lungo, la stessa determinazione messa in campo in Europa. «A dicembre, dopo il match col Qarabag, ci siamo seduti, siamo stati tutti poco bravi, io e i giocatori. L’errore non va ripetuto». Solo così – ed evitando qualche mossa autolesionistica dell’intero mondo Roma, società compresa – potrà partire l’operazione scudetto.
Fonte: Gazzetta dello Sport