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Diritti tv: tutto da rifare

Il Tribunale di Milano boccia il bando di Mediapro accogliendo il ricorso di Sky e i diritti tv della Serie A ripiombano nel caos. Una commercializzazione, quella per il triennio 2018-21, tormentata ed estenuante, che si protrae da un anno e che ieri, con la sentenza del giudice Claudio Marangoni, ha subito l’ennesima battuta d’arresto. (…) Il gruppo di Barcellona, infatti, non solo ha acquisito la titolarità dei diritti di tutte e 380 le partite della Serie A assumendo una «posizione di monopolio rispetto all’offerta dei medesimi sul mercato degli operatori dell’informazione» ma predisponendo i pacchetti con contenuti informativi e pubblicitari – quindi non limitandosi alla semplice rivendita del diritto di trasmissione – ha di fatto esteso «la sua influenza anche nel mercato a valle della raccolta pubblicitaria e della fornitura di contenuti in una sorta di integrazione verticale tra detti mercati». (…) L’obiettivo di Mediapro era un altro: allargare la distribuzione della Serie A concedendo il prodotto chiavi in mano alle nuove piattaforme – compagnie di telecomunicazione e OTT (Over The Top) – che, rispetto a quelle tradizionali, sono dotate di minore capacità editoriale e commerciale. Una tesi che in aula non ha tenuto anche perché non sono stati forniti – si legge nel dispositivo – elementi di analisi economica o statistica. È una sentenza che scombussola i piani di Jaume Roures, il gran capo di Mediapro, perché colpisce al cuore il modello di business che aveva in mente. L’offerta monstre da 1.050 milioni, infatti, si reggeva proprio sul presupposto di poter aggredire direttamente il mercato degli abbonati e della pubblicità. E il bando predisposto, e ora definitivamente bocciato, non era che un embrione del progetto del canale tematico. Sky, dal canto suo, esulta perché la sentenza ha «fatto chiarezza a beneficio di tutti gli operatori» e ribadisce «di essere pronta come sempre a fare la sua parte con un’importante offerta che possa dare certezza a tutti gli appassionati e allo stesso tempo garantire il futuro dei club e di tutto il sistema calcio». E la Lega? Viene confermata la deadline del 22 maggio. «La scadenza per la presentazione della fideiussione da parte di Mediapro vale ancora, oggi più che mai», sottolinea il commissario Giovanni Malagò che non manca di far notare come il bando fosse stato costruito dalla Lega «in modo corretto e legittimo» mentre la successiva proposta degli spagnoli «non corrispondeva a quelle che erano le possibilità all’interno del bando». (…) A poco più di tre mesi dall’inizio del prossimo campionato, il primo del nuovo ciclo di vendita, la confusione regna sovrana. Non si sa dove i tifosi potranno vedere le partite, ma soprattutto sono a rischio i budget delle squadre, imperniati sui diritti tv. (…).

Fonte: gazzetta dello sport

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