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L’Italia di Mancini riparte da De Rossi

(A. Austini) – Sorrisi, ricordi, flash, progetti, speranze e inevitabili slogan. Il primo giorno da ct della Nazionale di Roberto Mancini a Coverciano non sfugge al cerimoniale tipico degli insediamenti. «Sono orgoglioso ed emozionato» dice il Mancio, che ha rinunciato a oltre 12 milioni di euro stracciando il contratto che lo legava allo Zenit fino al 2020, ne ha firmato uno con la stessa scadenza a due milioni più premi «facili» (la qualificazione all’Europeo vale 1 milione), rinnovabile per altre due stagioni grazie a un’opzione. Guiderà quindi l’Italia almeno fino all’Europeo, il primo itinerante che partirà con la gara inaugurale all’Olimpico di Roma. E proverà a restare in sella per il Mondiale in Qatar. Con quali giocatori? Da giorni è noto che Mancini riporterà in azzurro Balotelli, rigenerato al Nizza. «Lo vorrei rivedere – la speranza del cittì – come ai tempi dell’Europeo di Prandelli». E magari con un carattere migliorato rispetto ai tempi in cui lo ha allenato all’Inter e al Manchester City. In entrambe le squadre Mancini ha provato a portare De Rossi. Che ora, in teoria, avrebbe detto basta alla Nazionale.

In teoria, perché superata la delusione del ko con la Svezia il romanista ha fatto una parziale retromarcia. Se fosse rimasto Di Biagio, rispedito in Under 21, De Rossi avrebbe confermato il suo addio alla tanto amata maglia azzurra. Ma con Mancini lo scenario potrebbe cambiare. La prospettiva di giocare un Europeo a 37 anni, magari da capitano è dura al tempo stesso stimolante. E gli allungherebbe la carriera almeno di un’altra stagione, visto che il suo contratto con la Roma scade a giugno 2019. «Dobbiamo costruire anche per i prossimi anni, quindi l’età conterà – spiega il cittì – ma sei “vecchi” come DeRossi saranno ancora i migliori, per le importanti verranno chiamati. Chi ha dato tanto alla Nazionale merita che io ci parli personalmente». I primi contatti sono già partiti, Mancini ha telefonato a tutti i giocatori che inserirà nella sua prima convocazione del prossimo weekend, compreso ad esempio Florenzi. Con De Rossiil discorso andrà approfondito. A Mancini manca un leader a centrocampo nel 4-2-3-1 che ha in mente, il romanista sarebbe l’uomo perfetto anche come guida nello spogliatoio insieme a Chiellini. Ma che ne pensano entrambi del ritorno di Balotelli? Intanto il Mancio spera di poter contare sull’aiuto di Pirlo, che sta ragionando sull’offerta della Figc, e di Buffon che deve impostare la sua nuova vita nel calcio. Lo ha già chiamato anche la Fifa, ma il richiamo della Patria per lui è sempre forte.

Fonte: Il Tempo

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