(A. Angeloni) – C’era una volta Eusebio di Francesco e c’era una volta il Sassuolo, avversario di domani con cui chiudere in bellezza il campionato (in dubbio Alisson – «l’anno prossimo vogliamo un trofeo» – e Under). C’erano rapporti buoni tra i due club, che sono addirittura migliorati nel tempo. Scambi di calciatori, quindi di soldi. C’era, c’è ancora, forse ci sarà anche in futuro questo fil rouge. Il tracciato Reggio Emilia Roma (e ritorno) si gonfia di affari, possibili anche nel domani. La sassuolizzazione non spaventa più, perché adesso c’è molta più fiducia nel sassuolizzato Di Francesco. L’unico, o uno dei pochi, in grado di rivitalizzare il talento di Domenico Berardi, l’uomo mercato (in funzione Roma) lo scorso anno e anche quest’anno, guarda casa del Sassuolo. Quest’anno con meno peso economico addosso, visto che la stagione dell’attaccante neroverde non è andata benissimo. Ed ecco perché il suo talento andrebbe rigenerato e stavolta per un costo nettamente inferiore rispetto alle cifre del passato. Se per acquistare Berardi ci volevano quaranta milioni, ora ne servirebbero di meno, trenta forse. Dipenderà dalle esigenze del patron Squinzi. Se ne riparlerà, magari domani stesso a margine della partita, che ha pochissimo da dire. Più complicato il discorso relativo a Politano, sul quale c’è la Juve sopra.
IL PASSATO – Quest’ultimo fa parte di quella nidiata finita a crescere proprio in terra emiliana, insieme con i vari Mazzitelli, Federico Ricci, Lorenzo Pellegrini, poi Frattesi, un classe 99 che quest’anno è stato praticamente a guardare, tra panchine e non convocazioni, andando in campo solo una volta, a dicembre, in Coppa Italia (74 minuti in tutto). Si era anche detto che il difensore uruguayano, Mauricio Lemos, fosse finito a gennaio in Emilia per volere della Roma. Ha giochicchiato, non ha impressionato, in ogni caso. Si riparte di nuovo, dopo l’estate scorsa, a trattare, a chiedere. Un discorso che va avanti quasi per dodici mesi l’anno. Basti ricordare le avances della Roma per Acerbi, c’era ancora Sabatini, e per Defrel, che ha saltato l’appuntamento con il giallorosso a gennaio 2017, per poi fare centro sei mesi dopo. Gregoire non è andato bene quest’anno, perché colpito da molti problemi fisici. Un Defrel in buone condizioni, magari sarà in grado di dare molto di più o di acquisire un valore diverso di mercato rispetto all’attuale. Del resto se lo ha voluto Eusebio, un motivo ci sarà. C’è chi sostiene che l’acquisto del francese fosse una tassa da pagare per liberare Di Francesco dalla panchina del Sassuolo. Ma siamo alle ipotesi, mai confermate ufficialmente.
NON SOLO MARCANO, C’È BIANDA – Monchi ha mollato Berardi per Mahrez, mollando poi anche quest’ultimo per restare quasi a secco in quel ruolo. Per la fascia destra, anche in questa estate di mercato che sta per cominciare, c’è di nuovo una lista calda, anche con nomi italiani, da Verdi a Chiesa fino, appunto, a Berardi. Che verrà da una stagione non esaltante (trentadue presenze e solo cinque gol, quattro in campionato e uno in Coppa Italia), ai limiti del fallimentare, ma parliamo pure sempre di un 94. Ragazzo particolare, e talento finissimo. Ha solo bisogno di ritrovare se stesso, a Roma avrebbe la possibilità di farlo con chi lo ha lanciato. E poi il costo non dovrebbe essere più esorbitante e come sempre a Roma ci sono calciatori che interessano il clan di Squinzi (vedi Luca Pellegrini, su cui vuole puntare anche Difra stesso). Va da sè che il mercato della Roma non è solo Sassuolo: Monchi, dopo Ivan Marcano (31 anni) del Porto, porta a casa anche il giovane (18 anni) William Bianda del Lens.
Fonte: il messaggero