Il fulmine non cade mai due volte nello stesso posto. La Roma esce con una prova coraggiosissima, infliggendo al Liverpool la prima sconfitta di questa Champions, ma non ripete il miracolo dei quarti e alla finale di Kiev, il 26 maggio contro il Real Madrid, ci vanno i Reds. Con merito per il gioco, tra andata e ritorno, ma anche con una grossa mano dell’arbitro Skomina e dei suoi assistenti, che non vedono due clamorosi rigori nel secondo tempo (non c’era l’offside di Dzeko, Arnold «para» un tiro di El Shaarawy) quando gli inglesi avevano abbassato il ritmo, come all’andata, pensando che la gara fosse già finita. (…) L’epilogo non toglie nulla allo straordinario percorso del gruppo di Eusebio Di Francesco, a cui ieri è mancata un po’ di fortuna e un po’ di furbizia. Alla società restano 95 milioni di euro tra premi Uefa e biglietti venduti (ieri record assoluto di incasso per una partita giocata in Italia: 5.545.187 euro), alla squadra un’esperienza straordinaria ai massimi livelli. Il prossimo step è non fermarsi al «grazie lo stesso», ma passare al «ci rivediamo l’anno prossimo». (…) La ripresa della Roma merita l’ovazione finale. Di Francescorischia tutto con il 4-2-3-1, Dzeko segna il suo ottavo gol e guida l’attacco che cresce di intensità. I gol di Nainggolan arrivano troppo tardi. Non c’è tempo per provare nemmeno l’ultimo assalto, ma solo chi non gioca mai a certi livelli non perde. (…)
Fonte: corriere della sera